PALERMO – E il centrodestra, quasi a sorpresa, scoprì di essere “sopravvissuto”. Non ancora vivo, per carità. Non ancora nemmeno vagamente somigliante alla macchina da guerra che fu. Ma qualche sorriso, dopo i ballottaggi, può spuntare anche sul viso dei leader di Forza Italia e Ncd. “Abbiamo ottenuto grandi vittorie” ha commentato il coordinatore regionale dei berlusconiani, Enzo Gibiino.
E qualche vittoria assume effettivamente un significato politico e persino, sotto certi aspetti, storico. A Enna il candidato di centrodestra Maurizio Dipietro pone fine, apparentemente, alla signorìa di Mirello Crisafulli. Una vittoria ottenuta anche grazie, pare, al sostegno dei grillini. Quasi un modo per ricambiare l’aiuto che il centrodestra avrebbe offerto al Movimento cinque stelle a Gela.
E vittoria importante è anche quella ottenuta dal centrodestra a Barcellona Pozzo di Gotto. Un successo, quello di Roberto Materia, ottenuto anche e soprattutto grazie ai big sponsor che vanno ricercati negli ex Alleanza Nazionale confluiti in Forza Italia. Tra questi, il deputato regionale messinese Santi Formica, definito non a caso, dal coordinatore Gibiino, il “ras di Barcellona Pozzo di gotto”. Anche se in quella coalizione non mancano le “contaminazioni politiche”, rappresentate ad esempio dai Pdr di Totò Cardinale.
Il centrodestra, poi, porta a casa anche una vittoria importante nell’Agrigentino. Dopo la delusione del “caso Alessi”, ad Agrigento con le tanto discusse primarie, poi sconfessate dal Pd e la conseguente vittoria di Lillo Firetto, Forza Italia e i partiti alleati portano a casa le sfida di Licata, dove vince Angelo Cambiano sul candidato del centrosinistra Giuseppe Galanti. Già al primo turno, Silvio Cuffaro si era invece imposto per soli cinque voti, nella storica cuffariana Raffadali. “Le vittorie di Licata e Raffadali – dichiara il senatore Francesco Scoma, vice coordinatore vicario del partito di Silvio Berlusconi in Sicilia – dimostrano che il centro destra è vivo e che la Sicilia ed altre regioni di Italia si preparano a ritornare su posizioni politiche moderate che sono nel dna del Paese e che coincidono con i valori di Forza Itali. La sconfitta di Crocetta a Gela, – conclude Scoma – è un chiaro indice dello scarso gradimento del suo governo, persino in casa propria”.
Nel Catanese, invece, Forza Italia porta a casa la vittoria di Santi Rando a Tremestieri Etneo. Successso giunto per una manciata di voti (circa 120). Ma comunque altra bandierina issata dal convalescente centrodestra siciliano. “Quella di oggi – commenta con un pizzico di entusiasmo il coordinatore regionale dei berlusconiani, Enzo Gibiino – è stata una giornata importante per il centrodestra siciliano, che porta a casa vittorie estremamente significative ai ballottaggi, a partire dallo storico risultato di Enna, dove insieme al nostro candidato, Maurizio Dipietro, abbiamo scardinato il ‘sistema-ennese’ del Pd, determinati ad aprire ora una nuova stagione di sviluppo economico, sociale e culturale per la città. Forza Italia – ha aggiunto Gibiino – vince da Barcellona Pozzo di Gotto, a Licata, a Tremestieri Etneo, mentre il PD scompare nelle sue roccaforti delle province di Caltanissetta e Enna. I risultati ottenuti in queste ore da Forza Italia in Sicilia, che seguono quelli altrettanto importanti raggiunti nel nord del Paese, ci devono spingere ad andare avanti nella direzione di un rinnovamento vero, di rafforzamento dell’area di centrodestra, di rilancio del nostro movimento sull’Isola. Forza Italia, da domani, in Sicilia, anche attraverso nuova classe dirigente si rinnova, per affrontare con vigore le prossime sfide, vincere altri capoluoghi di provincia e la Regione, per dare la spallata al Pd, ed essere ancora una volta determinante alle prossime nazionali”. Il centrodestra, insomma, è sopravvissuto. Adesso proverà a “tornare vivo”.