L'Ars approva il Collegato | Ok alla norma che scongiura i tagli - Live Sicilia

L’Ars approva il Collegato | Ok alla norma che scongiura i tagli

Ecco cosa prevede la "Finanziaria bis" che vede la luce dopo 4 settimane di esame in Sala d'Ercole

PALAZZO DEI NORMANNI
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12 min di lettura

PALERMO – Il disegno di legge collegato alla Finanziaria è legge. Dopo quattro settimane di esame in aula la legge ha visto la luce con l’ok ad alcune norme chiave come quella sul centro direzionale della Regione siciliana, quella che cambia le procedure per l’aggiudicazione nelle gare al minor ribasso e la norma che sblocca la spesa congelata proprio durante la Finanziaria mentre si aspettava l’accordo fra lo Stato la Regione su come spalmare una parte del disavanzo regionale.

Dopo minuti di scontro sono stati esaminati alcuni emendamenti aggiuntivi. Erano più di duecento, ma il presidente Miccichè ne ha subito selezionati sette. La selezione delle “urgenze” del presidente dell’Ars però non è piaciuta all’opposizione che ha dato battaglia. Così il titolare di Palazzo dei Normanni ha deciso di stringere all’osso le norme da esaminare: solo tre emendamenti.

È arrivato anzitutto l’ok alla norma che sblocca la spesa congelata nella finanziaria. Poi è stato approvato l’emendamento che proroga di 36 mesi i contratti per i servizi di trasporto pubblico locale . Ok infine all’emendamento che permette di regolarizzare alcuni impegni assunti dal dipartimento ai Beni culturali nel 2018 ma non registrati dalla Ragioneria. Con il voto l’Ars ha consentito che le operazioni siano contabilizzate nel 2019.

Oggi sono stati sciolti i nodi principali ma a singhiozzo nelle scorse settimane sala d’Ercole ha approvato qualche altra norma “secondaria”. È stata modificata la norma sul garante dei diritti fondamentali dei detenuti ed è stato allungato il periodo di assenza a scuola senza il quale non c’è bisogno del certificato medico. c’è stato l’ok alla norma sul patrimonio immobiliare delle aziende sanitarie, all’articolo che aumenta le ore e le risorse disponibili per gli ultimi assunti alla Sas, e poi ancora alle norme che eliminano la partecipazione regionale negli organi di controllo dei confidi, e a quelle che consentono il reimpiego delle somme non spese per le opere incompiute.

Durante l’esame della legge, infine, è arrivata poi una notizia che sembrerebbe risolvere uno dei temi protagonisti del dibattito nell’ultima settimana. Il Movimento 5 stelle è tornato a incalzare sulla vicenda dell’inaccessibilità del server con il censimento del patrimonio regionale. Alla fine della discussione però il vicepresidente della Regione Gaetano Armao ha chiuso la querelle: “Abbiamo recuperato la password. Fra il 17 e il 18 luglio il censimento sarà consultabile e accessibile”.

Adesso si passa ai primi due dei quattro collegati minori. In quelle proposte di legge  è stata spostata infatti una buona parte della mole di 200 articoli in più che gli onorevoli volevano esaminare. Martedì si torna in aula , insomma, con tante questioni da trattare.

LA DIRETTA

20.58 – La seduta viene chiusa e rinviata a martedì quando all’ordine del giorno ci saranno altri due ddl collegati quello varato dalla prima commissione “Affari istituzionali” e quello approvato dalla quinta, la commissione Cultura.

20.40 – Il Collegato è stato approvato con 32 voti favorevoli e zero contrari .

20.36 – I tre emendamenti aggiuntivi vengono approvati velocemente. Arriva anzitutto l’ok alla norma che sblocca la spesa congelata nella finanziaria. Approvato anche l’emendamento che proroga di 36 mesi i contratti per i servizi di trasporto pubblico locale e l’emendamento che permette di regolarizzare alcuni impegni assunti dal dipartimento ai Beni culturali nel 2018 ma non registrati dalla Ragioneria. Con il voto l’Ars ha consentito che le operazioni siano contabilizzate nel 2019.

20.28 – Il presidente dell’Ars chiede di votare solo tre emendamenti  aggiuntivi davvero urgenti e di rinviare tutte le altre questioni agli altri collegati.

20.20 –  Il presidente Miccichè sospende la seduta per via delle urla in aula.

20.15 – Miccichè risponde: “Non è accettabile che mi chiediate n termine dato che queste proposte di articolo sono state approvate sia dalla commissione Bilancio e dalle commissioni di merito. Quindi i gruppi parlamentari li hanno già esaminata”.

20.12 – Francesco Cappello (M5s): “C’è un problema di metodo, non penso che ci sono delle condizioni per potere andare avanti. Non possiamo accettare il metodo del sorteggio”. Anthony Barbagallo chiede che il presidente dell’Ars conceda il termine per gli emendamenti.

20.05 – Riccardo Savona (Fi) spiega che l’emendamento 164 e 166 non sono stati valutati dalla commissione di merito. Miccichè annuncia così che non farà votare questi due emendamenti. Interviene l’assessore Mimmo Turano che spiega che l’emendamento 166 modifica il termine per far funzionare l’Ircac e la Crias. Anche Orazio Ragusa (Fi) chiede di esaminare la norma.

20.02 – Luca Sammartino (Pd): “Devo farvi notare che ci sono emendamenti schizzofrenici, nel collegato della commissione Cultura ci sono norme che in questi emendamenti sono smentiti. Mi chiedo – ha poi continuato – come mai il ‘salva Catania’ sia stato ritenuto non urgente”.

19.58 –  Gianfranco Miccichè risponde alle critiche dell’opposizione: “Rivendico il fatto che non ci sono marchette in queste mia scelta. Ho operato questa scelta sulla base delle mia libera convinzione personale e sulla base di ciò che ho ritenuto urgente”.

19.46 – Cracolici denuncia: “Non funziona così. Qui ci sono numerose variazione di bilancio. Non si può sospendere l’aula dicendo che c’erano gli emendamenti urgenti come quello sul trasporto pubblico locale e ora mi portate qui le multe dei beni culturali e altre variazioni. Per quello che potrò vi posso promettere che con i mezzi che ho vi farò approvare questo ddl ad agosto”. Anche Nello Dipasquale chiede al presidente dell’Ars di selezionare le vere emergenze.

19.43 – L’aula riprende. Miccichè spiega che nel prossimo ordine dei lavori d’aula saranno messi in calendario tutti i ddl collegati. “Abbiamo selezionato sette emendamenti su circa duecento di proposte che però mi impegno a fare esaminare nei prossimi ddl”.

18.42 – L’aula è nuovamente sospesa per 15 minuti

18.41 – Angela Foti annuncia di presentare un ordine del giorno per impegnare il governo regionale a mettere più fondi nei capitoli per lo sport.

18.31 –  Giuseppe Lupo (Pd) commenta la comunicazione di Miccichè criticando l”operato del governo. “La presenza – dice – di molti emendamenti aggiuntivi ci sorprende dato che vi avevamo chiesto di avere già la settimana scorsa di condividerli con i deputati”. Critiche arrivano anche dal dem Antonello Cracolici: “Le chiedo di fare ordine perchè si approvino soltanto le norme urgenti”.

18.30 – Il presidente dell’Ars chiede un quarto d’ora per valutare tutti gli emendamenti aggiuntivi. Miccichè aveva chiesto l’opinione di Musumeci per rinviare a martedì dato il lavoro da fare per esaminare la congruità degli emendamenti “fuori sacco” ma Musumeci avrebbe chiesto di andare avanti ad oltranza.

18.22 – L’articolo 12 viene approvato nella forma di una riscrittura.

18.16  I deputati dibattono ancora sull’opportunità e la possibilità di togliere due milioni di euro al fondo per i farmaci innovativi (fondo in cui l’anno scorso sono rimaste delle risorse) per metterli nel capitolo nel fondo per lo sport.

18.10 – In aula si procede a numerose riscritture ed emendamenti all’articolo così l’assessore Armao chiede di andare avanti e di potere rimandare le questioni sorte in sede d’approvazione del ddl di assestamento.

18.00 – Dopo una discussione sull’opportunità del contributo alla manifestazione golfistica si passa al voto dell’articolo. Il presidente dell’Ars però fa notare che un emendamento su cui c’è l’accordo delle forze politiche nella formulazione proposta non può essere approvato. In particolare ci sarebbe la volontà di erogare le risorse al comitato parolimpico non solo per le attività agonistiche ma anche per quelle non agonistiche.

17.38 – Riprendono gli interventi dei deputati sul’articolo che erogherebbe risorse alle società sportive, anche del comitato italiano paralimpico e alle associazioni sportive che ogni anno sono finanziate attraverso i provvedimenti degll’assessorato al Turismo e lo sport. Il M5s critica la volontà del governo e della maggioranza di mantenere e sottoporre a votazione un comma per erogare dei fondi al’European golf tour.

17.30 – La seduta riprende con il giuramento del deputato Totò Lentini che surroga Giuseppe Milazzo, dimessosi a seguito dell’elezione al Parlamento europeo.

16.49 – La seduta viene sospesa per 15 minuti.

16.43 – Il Movimento cinque stelle con Nunzio Di Paola, Gianina Ciancio e Angela Foti criticano il testo riproposto dal governo. Critiche soprattutto al contributo di 300mila euro all’European golf tour.

16.38 – Approvato l’articolo 6 sui fondi per investimenti da parte delle ex province. Si passa alll’articolo 12: “Interventi per la tutela e lo sviluppo dello sport”

16.27 – Luigi Sunseri (M5s): “Ci dispiace spendere milioni per gli interessi di un mutuo”. Roberto Di Mauro (PopAut) invece difende la norma. Danilo Lo Giudice (Udc) chiede che siano resi note le modalità con cui saranno erogate le risorse alle ex province. Franco De Domenico (Pd) chiede come mai non si pensi di ricorrere al libero mercato se i tassi applicati dalle banche dovessero essere minori. Da Antonio De Luca (Misto) arriva invece un apprezzamento.

16.22 – Stefano Zito critica il fatto che si debba ricorrere a una operazione finanziaria. Giuseppe Lupo invece contesta il fatto che l’articolo prevede che il piano e il crono programma della spesa delle ex province siano approvate dalla Giunta Regionale. “Per questo formalizzerò con un emendamento la mia richiesta di abrogare il ruolo della giunta regionale disponendo che le cifre siano trasferite alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi”.

16.12 – L’assessore Armao presenta la riscrittura dell’articolo 6, quello che attribuisce alle ex province degli interventi finanziari. “Metteremo subito le risorse a disposizione delle autonomie locali e alle imprese in modo incrementale. Erano disponibili 500 milioni di euro ma attiveremo subito 250 milioni di euro. Quando le ex province impiegheranno tutte le risorse attiveremo le altre. I progetti che potranno essere finanziati sono per le scuole e per le strade”.

16.09 – L’articolo 5 è approvato. 

15.58 – Il Pd annuncia il proprio voto contrario mentre il M5s annuncia che voterà a favore, così come Forza Italia e Popolari e autonomisti.

15.55 –  Il presidente dell’Ars comunica che persistono i forti dubbi di illegittimità della norma. Il governo, con l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone, conferma di volere persistere nel suo intendimento di mettere ai voti l’articolo.

15.53 – L’aula riprende. Si riprende dall’esame dell’articolo 5 quello “sulle modalità di gara e sui metodi di aggiudicazione dei lavori di Sicilia”, la norma che dovrebbe consentire di calmierare i ribassi nelle gare d’appalto con il minor ribasso.

13.50 – L’aula è sospesa e riprenderà alle 15.00.

13.47 – Viene messo ai voti l’intero articolo rimasto indenne dai voti soppressivi. L’articolo è approvato con 32 voti contrari.

13.29 – Si inizia a votare. Viene chiesto il voto segreto sull’emendamento soppressivo. Con 29 voti contrari l’articolo rimane in piedi.

13.25 – I capogruppo di minoranza Giuseppe Lupo (Pd) e Francesco Cappello (M5s) si schierano contro l’articolo. Per i due non sono chiari né perché sia necessario fare una norma né quali siano gli investimenti richiesti.

13.11 – L’assessore all’Economia Gaetano Armao annuncia: “Fra il 17 e il 18 avremo il pieno accesso alla banca dati, come da impegno preso con l’Assemblea abbiamo risolto la questione. Voglio però ricordarvi che la banca dati non è aggiornata e così voglio evidenziare che è quanto mai opportuna quella norma che avevamo sottoposto all’aula nella scorsa seduta”. Poi l’assessore Armao spiega l’importanza dell’articolo sul centro direzionale.

13.10 – Tommaso Calderone, capogruppo di Forza Italia, annuncia il voto favorevole del suo partito. “Questa è una norma di programma, non vedo come possa esserci opposizione”.

13.03 – Antonello Cracolici (Pd), riprendendo alcune dichiarazioni di Musumeci, afferma: “Dato che sul fondo immobiliare lei ha parlato di interessi trasversali, le chiederei di fare nomi e cognomi e partiti politici di appartenenza. Lei è stato fra i sostenitori di quelli che hanno generato la situazione del fondo, le chiederei di ammettere le responsabilità politiche. Aggiungo – dice – che se una norma viene riscritta quattro volte allora credo che ci sia qualcosa che non va. Forse qualcuno non sa come vestire il pupo”.

13.00 – Giusi Savarino (Diventerà bellissima) critica l’operato del governo: “Chiedo all’assessore Armao di evitare di avallare in commissione Bilancio le modifiche apportate con lo studio della commissione Territorio e Ambiente. Se si fosse portato qui l’articolo uscito dalla quarta Commissione certamente ci sarebbe stata maggiore adesione da parte dei gruppi politici”.

12.55 – Anche Stefano Zito (M5s) contesta l’articolo 2. “Già dalle prime righe dell’articolo acclariamo il fallimento di quest’opera, c’è scritto infatti che la Regione ha venti anni di tempo per realizzare l’infrastruttura. Stiamo dicendo chiaro e tondo che per fare il centro ci vorranno venti anni e non cinque come nei paesi normali”.

12.46 – Nunzio Di Paola (M5s) contesta le parole del capo del governo: “Qua ci troviamo di fronte a un nuovo grosso affare immobiliare ma non sappiamo qual è il patrimonio della Regione, non abbiamo l’accesso a un censimento costato circa 90 milioni. Mi chiedo quindi come possiamo prenderci la responsabilità di realizzare un centro direzionale come questo senza un’analisi costi benefici?”

12.38 – Risponde il presidente della Regione Nello Musumeci: “Vogliamo realizzare il centro direzionale in un’area di proprietà pubblica. Il sito è stato individuato non solo per questo motivo ma anche previo confronto con il sindaco di Palermo che ha avuto parole di elogio per l’iniziativa”. Il governatore spiega così che è intenzione del governo riscattare la proprietà dell’area dal Fiprs con una misura di compensazione e poi bandire il concorso per la progettazione. “In questo modo – dice il presidente della Regione – non solo concentreremo in un solo luogo gli uffici della Regione ma consentiremo un risparmio di 38 milioni di euro”.

12.36 – Anthony Barbagallo (Pd): “Chiediamo al governo di svelare le carte. Ci è stato detto che l’area di via Ugo La Malfa appartiene al Fondo immobiliare patrimoniale della Regione Siciliana”.

12.33 –  Il governo ritira l’articolo 17. Si passa all’esame dell’articolo del centro direzionale della Regione, il “Pirellone” siciliano dove dovrebbe essere contenuti tutti gli uffici dei dodici assessorati.

12.28 – Gianfranco Miccichè commenta con una battuta la posizione del governo: “Figuratevi se con questo governo io posso appormi a una norma su Catania. Sono favorevole – ha poi continuato – a che si salvi la norma ‘salva Catania’ ma le strade sono due o esaminiamo tutto l’articolo o questo chiedete di stralciarlo e presentate un emendamento aggiuntivo”.

12.27 – Prende la parola Gaetano Armao: “C’è una urgenza: la priorità e reintegrare le risorse per le categorie colpite dai tagli nella Finanziaria. Poi nell’articolo 17 c’è una norma importante: il ‘salva Catania?'”

12.26 – I lavori iniziano e Gianfranco Miccichè chiede al presidente della commissione Bilancio Riccardo Savona di riferire degli approfondimenti fatti dalla seconda commissione. Quest’ultimo riferisce di avere approvato nuovamente l’articolo. Miccichè così fa presente che così com’è l’articolo rischia di saltare con il primo voto soppressivo.


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