Dopo settimane di curve in calo, il Covid rialza la testa. Nell’arco di 7 giorni, evidenziano i dati del ministero della Salute, i casi sono aumentati del 15% ed è cresciuto il tasso di positività mentre sono in diminuzione i decessi.
A preoccupare, inoltre, sono anche il tasso di occupazione degli ospedali, in salita, ed il ‘boom’ della sottovariante BQ.1 Cerberus che ha raggiunto una prevalenza del 30,7% e desta timori per la maggiore trasmissibilità e potenziale possibilità di eludere il sistema immunitario. Complica il quadro l’influenza, che fa registrare già un milione di casi e mostra una significativa accelerazione.
I dati pubblicati oggi dal ministero ed il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss) fotografano dunque una situazione epidemiologica con curve di nuovo in salita. L’incidenza, evidenzia il monitoraggio, tocca infatti i 353 casi per 100mila abitanti contro i 307 della settimana precedente, mentre l’indice di trasmissibilità Rt passa a 0,88 da 0,83.
Cresce anche la presenza dei malati di Covid in ospedale: il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 2,5% e quello nei reparti di area medica arriva all’11%. Vediamo quindi “un leggero aumento delle ospedalizzazioni, anche se si rimane ben al di sotto di ogni soglia di criticità”, precisa il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.
Un’inversione del trend dei nuovi casi emerge poi dai dati del ministero: in una settimana sono 208.361 i nuovi positivi con una variazione di +15% rispetto alla settimana precedente; i decessi sono invece 533 (-2,9% ) e 1.193.523 sono i tamponi effettuati (+2, 9%). Il tasso di positività è al 17,5% ( +1,9%).
Sulla base di tali dati invita alla prudenza l’epidemiologo Cesare Cislaghi: “Quella attuale è una situazione da tenere assolutamente sotto controllo per capire se la crescita si sta limitando ad una sostanziale stazionarietà oppure siamo all’inizio di una nuova importante ondata”.
Muta anche il quadro delle varianti del virus SarsCoV2 circolanti in Italia: se la variante Omicron risulta al 99,8%, con la sottovariante BA.5 predominante, evidenzia l’ultima flash survey dell’Iss relativa all’8 novembre, rispetto all’ultima indagine rapida si registra un boom per le sottovarianti. In particolare, a crescere è BQ.1, nota come Cerberus, che è stata rilevata in un terzo del totale dei campioni sequenziati, ovvero 1490 (30.7%), mentre in Usa è già responsabile della metà dei contagi.
In aumento è anche XBB, denominata Gryphon, che ha invece toccato una prevalenza del 2.4%. Tali sottovarianti, afferma l’Iss, sono da monitorare “con grande attenzione” perchè “a maggiore trasmissibilità e/o con mutazioni correlate a una potenziale evasione della risposta immunitaria”.
Le due sottovarianti, rileva da parte sua l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sono in crescita a livello mondiale e la XBB, “la più immunoevasiva mai vista” afferma la stessa Oms, sale dall’1,5% al 2,0% dal 24 al 30 ottobre. I dati dell’epidemia sono comunque in risalita a livello mondiale, ma non fortunatamente i decessi. Il numero di nuovi casi nel mondo è infatti aumentato del 2% durante la settimana 7-13 novembre, rileva l’ultimo bollettino Oms, rispetto alla settimana precedente. I decessi, invece, sono calati del 30%.
In questo quadro, il ministro della Salute Orazio Schillaci è tornato a parlare di vaccini affermando, in aula alla Camera, che “in nessun momento l’importanza della vaccinazione anti-Covid è stata messa in discussione dal governo”. La campagna vaccinale, ha sottolineato, “ha permesso di evitare oltre 500mila ospedalizzazioni e circa 50mila decessi”.
Al 16 novembre, sono state somministrate 142.331.373 dosi di vaccino ed il ciclo vaccinale è stato completato dal 90,20% della popolazione over 12, mentre la quarta dose è al 24,6%.
Dal primo dicembre, ha inoltre ricordato, il ministero avvierà una campagna di comunicazione con spot in tv e radio per promuovere la vaccinazione anti-Covid e antinfluenzale. E proprio l’influenza stagionale ha iniziato a correre in modo significativo: è stato già superato il milione di casi (1,18 mln) secondo la rilevazione della rete Influnet dell’Iss, e l’incidenza è più alta di oltre il 50% rispetto allo scorso anno.