CATANIA. Il rugby a Catania è sparito! Non poteva esserci epilogo peggiore per una disciplina che rappresentava un caposaldo dello sport etneo. L’Amatori Catania ha fatto la sua scelta dolorosa: rinunciare a malincuore al campionato di Serie A (faceva parte del girone 2) per ripartire dai campi di provincia della Serie C. Motivi puramente economici… e cos’altro sennò! Imprenditori – e quindi sponsor – ma soprattutto le istituzioni sono rimasti sordi dopo il disperato appello della storica società catanese, che per 50 anni ha portato alta la bandiera della palla ovale etnea. Basti pensare alle quattro stagioni consecutive nel “Super 10”, tre delle quali concluse ai play off scudetto con la conseguente partecipazione alle coppe europee. Un duro colpo, dunque, per tutto il movimento sportivo della città dell’Elefante, che di certo – e ci riferiamo agli amministratori comunali – hanno voltato le spalle all’Amatori. Non è stata da meno anche la Regione Siciliana, già investita da difficoltà di bilancio non indifferenti, e quindi impotente dinanzi allo sprofondare di un club “siciliano” che ha scritto grandi pagine di storia. Anche a Roma la situazione era talmente complicata che ha nulla sono valse le 72 ore di passione trascorse nella Capitale dal neopresidente biancorosso Guido Sciacca, a caccia di certezze per la A. Già perché i tempi della politica sono lunghi di suo, per di più in una fase di crisi di Governo come quella attuale, senza dimenticare la “polveriera” di Lampedusa, al centro dell’attenzione nazionale ed europea, soffocata dai continui sbarchi finiti in tragedia.
La lunga ed estenuante attesa romana dello scorso week end, dunque, non ha portato a nulla. Nessun partner si è fatto avanti al fine di poter garantire la sopravvivenza dell’Amatori Catania e, contestualmente, un dignitoso torneo di A2. La scelta della nuova dirigenza etnea è stata inevitabile: non era più possibile sostenere le spese senza alcuna garanzia economica. A questo punto il “dissesto” del rugby etneo è totale. Già un anno fa un’altra importante realtà della palla ovale catanese, il San Gregorio Rugby, si era dovuta arrendere, già a campionato di Serie A1 in corso, alla pressione economica che non permetteva affatto di portare avanti dignitosamente la stagione. In meno di 12 mesi, dunque, sono svanite all’improvviso le squadre più in vista del rugby siciliano in ambito nazionale. Se il San Gregorio ha fatto la scelta di puntare esclusivamente sul settore giovanile, l’orgoglio Amatori è subito emerso con la scelta di disputare già quest’anno il campionato di C. Ciò reso possibile soprattutto grazie alla disponibilità del Comitato regionale presieduto dall’ex Amatori Orazio Arancio, che ha permesso in tempi rapidissimi l’inserimento nel torneo di quarta serie dell’Amatori Catania, la revisione e lo slittamento dell’inizio dei campionati al prossimo week (12 ottobre).
La voglia di non mollare e di ripartire subito più forte di prima: questo fa parte del DNA dell’Amatori. La società biancorossa, oggi guidata dal quartetto composto da Sciacca, D’Amore, Catotti e Trebar, ha lanciato immediatamente un messaggio chiaro, ovvero quello di non arrendersi e risollevare le sorti del club puntando, come già fatto negli ultimi anni, sui giovani talenti di casa nostra. Venendo però alla dura realtà attuale, si racconta di segnali di cedimento da parte dello sport catanese che fanno purtroppo pensare – ad oggi – al collasso a cui rischia di andare incontro il movimento sportivo siciliano. C’era una volta l’Amatori Catania… il rugby etneo rispettato a livello nazionale! La speranza, sin d’ora, è di poterlo ritrovare un giorno nelle categorie che gli spettano…