Il giorno dopo la morte delle sorelline Marianna e Chiara di 14 e 3 anni, schiacciate dalle macerie per il crollo della propria abitazione a Favara è stato il giorno del dolore e delle polemiche, mentre è ormai fuori pericolo il fratellino delle due vittime, Giovanni, 12 anni, trasferito per precauzione nell’ospedale dei Bambini a Palermo. I coniugi Giuseppe Bellavia e Giuseppina Bello, feriti leggermente, sono stati dimessi dall’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. In via del Carmine, davanti a quel che rimane della palazzina nel cuore del degradato centro storico di Favara, qualcuno con la vernice rossa ha scritto la parola ‘Assassini’ sulla palizzata che delimita la zona transennata dai vigili del fuoco, attaccando anche un foglio di carta con una preghiera per Marianna e Chiara, ”I nostri angeli”. I funerali, a carico del Comune che ha stanziato un contributo di 5 mila euro, saranno celebrati domani alle 11 nella chiesa madre di Favara. Alla cerimonia funebre parteciperanno il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. Nella strada del crollo, un budello di case fatiscenti e pericolanti, ci sono solo tecnici ed esperti del comune; le tre famiglie, che con i Bellavia abitavano in via del Carmine, sono state sfollate. Una palazzina disabitata e pericolante all’angolo con via Umberto è stata demolita stamattina. Le ruspe, su disposizione dell’unità di crisi del comune, sono entrate in azione a circa 20 metri dal luogo dove si è sbriciolatolo lo stabile dove abitava la famiglia Bellavia. Un altro immobile, sempre nello stesso quartiere, è stato nel frattempo sgomberato. Le decisioni sono state prese dopo il sopralluogo dei funzionari dell’ufficio tecnico comunale di Favara, della protezione civile e dei vigili del fuoco di Agrigento. Salgono così a 19 le persone che al momento hanno lasciato le case. Di queste, dopo la notte trascorsa nella struttura delle suore del Boccone del Povero di Favara, soltanto in sei hanno deciso che rimarranno ospiti del convento. Tutte le altre, compresi i coniugi Bellavia, hanno trovato accoglienza, in attesa di capire quale sarà il loro destino abitativo, in case di amici e parenti. La Procura di Agrigento, che ha aperto un’inchiesta per disastro e omicidio colposo, sta cercando di identificare il proprietario della palazzina crollata, per il quale la famiglia Bellavia pagava 100 euro al mese di affitto. Domani gli inquirenti acquisiranno in municipio la documentazione relativa ai 56 alloggi popolari realizzati dall’amministrazione comunale, mai assegnati e danneggiati dai vandali, cercando di fare luce sulla posizione della famiglia Bellavia che sostiene di aver fatto richiesta di una casa, circostanza smentita dal sindaco Domenico Russello, sulla base delle prime informazioni raccolte ieri subito dopo la tragedia. Intanto il piccolo Giovanni sta meglio. Franco Carolina, aiuto primario dell’ospespedale dei Bambini, ha sciolto la prognosi dopo avere visitato il bambini che presenta solo una contusione alla gamba destra dovuta al ”trauma da schiacciamento”. ”Continueremo a monitorare i valori emato chimici – spiega il medico – ma le condizioni di salute del bimbo sono buone e contiamo di dimetterlo al più presto”.
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