Il Festino e tutto il resto: bilancio provvisorio di un sindaco

Il Festino e tutto il resto: bilancio provvisorio di un sindaco

"Viva Palermo e Santa Rosalia!". E dopo?
VIVA PALERMO E SANTA ROSALIA
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Con gli occhi ancora pieni di un Festino memorabile, rivolgiamo lo sguardo alla nostra Palermo. Da lunedì, dopo la festa, ricomincerà il quotidiano. Com’è la città che ci troveremo davanti? Dove stiamo andando? Quale è il bilancio provvisorio del sindaco, Roberto Lagalla? Non sono domande semplici. Il giudizio sulla realtà non è mai univoco. Quaggiù, poi, soffia un venticello di fazione che appartiene a tutti e rende difficili valutazioni sgravate da pregiudizi. Siamo rosa e siamo neri, come ricordava Salvo Piparo. La polarizzazione la coviamo nell’anima, a partire dalla disfida delle arancine: abburristi vs accarnisti.

Prima di arrivarci, al prossimo lunedì, torniamo sui passi di esperienze che non dimenticheremo. Non scorderemo l’incanto e la passione di un evento sacro e popolare che unito la città in senso spirituale, non soltanto nell’accalcarsi dei corpi. Questo accade quando si suscitano emozioni profonde, attraverso lo stratagemma della bellezza. E non potremo mai scordare le parole coraggiose del nostro arcivescovo, don Corrado. Il suo grido contro la droga e per i figli ha squarciato la notte dell’indifferenza.

Lo stesso sindaco Lagalla – eccoci al bilancio provvisorio in una intervista con LiveSicilia.it – ha spiegato il suo punto di vista: “Sono tante le emergenze alle quali abbiamo lavorato e, senza dubbio, arrivare a questo Festino, avendo curato la brutta, triste e disdicevole ferita del cimitero dei Rotoli è un successo che toglie a Palermo una vergogna a livello nazionale e restituisce dignità a un luogo sacro, ai defunti e alle loro famiglie. Stiamo lavorando per riorganizzare la macchina comunale con la consapevolezza di dover fare ancora tanto. Ecco, a questa macchina ora manca la spinta del motore del bilancio, che speriamo di avere nel giro dei prossimi giorni, grazie anche al lavoro del Consiglio comunale per dare ai palermitani quelle risposte che meritano, ad esempio in termini di igiene urbana e manutenzione delle strade”.

C’è molto, se non quasi tutto. C’è la legittima soddisfazione, perché il cimitero è di nuovo un cimitero, non una discarica di salme che umilia il rito del dolore. Ci sono ferite antiche che, terra terra, si chiamano munnizza e scaffe e provengono da un elenco vastissimo di doglianze. Palermo è ancora lontana da standard accettabili. Ed è vero che la famosa ‘macchina comunale’ va sistemata, per rendere il sistema più efficiente o meno inefficiente.

Questo bilancio provvisorio può riconoscere, tuttavia, con il suo opinabile conteggio, che siamo nel solco di una direzione chiara. C’è una amministrazione che, nel bene e nel male, ha messo la città al centro della città stessa. Si discute concretamente, non soltanto in termini metaforici o visionari. Era un’impressione e si va confermando. Parlare della Palermo fisica, della sua sporcizia e delle sue buche, sembra già un piccolo passo in avanti. Riuscirà il sindaco Lagalla a governare davvero, a incidere in profondità, nel tempo? Noi siamo pratici: per cominciare, basterebbe qualche scaffa in meno e qualche marciapiede risanato in più. (rp)


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