PALERMO – “Ieri pomeriggio, in quattro ore, abbiamo raccolto circa 350 adesioni”. Al gazebo della Lega, piazzato all’imbocco di via Libertà, nei pressi del teatro politeama di Palermo, la signora di turno a una delle due postazioni della Lega nel capoluogo siciliano – l’altra è nella borgata marinara di Mondello – si dice entusiasta per come vanno le cose: “Stasera – si chiude alle 20 – speriamo di aver raccolto tante adesioni. La gente ci incoraggia ad andare avanti e ci dice di non poterne più di un paese bloccato dalle logiche della vecchia politica”.
Dei dieci punti del contratto di governo redatto da Lega e M5S ed elencati sinteticamente nel manifesto appeso al gazebo, il primo è quello che crea più entusiasmo tra i visitatori, anche quelli che decidono di non firmare, e cioè “Eliminazione della legge Fornero”. Una signora poco più che cinquantenne cerca qualche interlocutore tra i curiosi che si aggirano intorno al gazebo e dice: “Io non voto, ma abolire la Fornero è sacrosanto”. Non si accende alcun dibattito, ma qualcuno approva con un cenno del capo.