PALERMO – Restano in piedi entrambe le piste, ma la svolta potrebbe arrivare tra pochi giorni, con gli esiti dell’autopsia e dell’esame del Dna. Omicidio o suicidio? Le analisi sui resti del corpo carbonizzato trovato nell’auto di Francesco Ciaravolo presto potrebbero svelare l’identità della vittima, ma soprattutto chiarire se l’uomo era già morto quando la Mercedes è stata avvolta dalle fiamme o se è stato il fuoco a non lasciargli scampo.
Le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Trapani e della compagnia di Mazara del Vallo proseguono serrate sul giallo di Salemi, nel Trapanese, dove la macchina è stata trovata ormai distrutta dal rogo, il 5 gennaio. Coordinati dalla procura di Marsala non trascurano alcun aspetto, incluso quello economico-finanziario di Ciaravolo, la quale scomparsa, dal 3 gennaio, rafforza l’ipotesi della sua morte.
L’uomo, che il 29 dicembre non si era presentato al suo matrimonio con un’infermiera di 53 anni di Castelvetrano, non aveva più dato sue notizie. Da allora le indagini sono partite a tutto spiano ed hanno inevitabilmente coinvolto parenti, amici e conoscenti della coppia, ma il nucleo familiare della mancata sposa – come ieri ha precisato il procuratore Vincenzo Pantaleo – sembra essere lontano da contesti legati alla macabra vicenda. Un vero e proprio giallo per il quale non ci sono ancora indagati.
Per questo gli investigatori stanno passando al setaccio la vita privata e lavorativa di Ciaravolo, che già a settembre, con la compagna, aveva rimandato il matrimonio. Ad un amico avrebbe rivelato di essere molto preoccupato ultimamente, di non essere tranquillo. Ma resta da chiarire a cosa fossero legate le sue ansie. I presunti problemi personali potrebbero averlo spinto al suicidio?
“Stiamo cercando in ogni modo di scavare nella vita di Ciaravolo – spiega il comandante della compagnia carabinieri di Mazara del Vallo, il capitano Diego Miggiano – ma fino a quando non sapremo con estrema sicurezza a chi appartengono i resti del corpo carbonizzato, non avremo certezze. Al lavoro ci sono i nostri Ris e i tecnici specializzati in casi simili, in tempi brevi dovremmo riuscire ad ottenere dati concreti anche grazie ai risultati dell’esame autoptico. Di sicuro, in questo momento, non possiamo sottovalutare alcuna ipotesi. Sono state sentite molte persone che hanno avuto a che fare con il 48enne, informazioni necessarie per avere un quadro complessivo della persona, compresi il suo stato d’animo e le sue attività”.
Ciaravolo, ufficialmente piccolo imprenditore agricolo, da alcuni mesi sarebbe stato disoccupato. A chi lo conosce avrebbe confidato di essere stanco, di non sentirsi sereno. Uno stato d’animo che potrebbe averlo portato alla decisione di non presentarsi all’altare, ma anche su questo aspetto ancora è tutto da accertare. Così come è da verificare la presunta esistenza di debiti e di problemi finanziari di Ciaravolo, che ha alle spalle piccoli precedenti di polizia. Qualcuno, infatti, potrebbe avere avuto motivi di rancore verso l’uomo, la quale scomparsa rimane così avvolta nel mistero.