Il giorno di Gattuso: |"Riconquistiamo la tifoseria" - Live Sicilia

Il giorno di Gattuso: |”Riconquistiamo la tifoseria”

Gennaro Gattuso con Maurizio Zamparini

L'ex centrocampista della nazionale si presenta al 'Barbera': "Palermo è il mio Milan", Zamparini contestato dai tifosi: "Rino è la scelta giusta per rinascere". La conferenza stampa integrale Vd.

il neo tecnico rosanero
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PALERMO – Sicuro e deciso, vuole subito la serie A. Non ha paura di Zamparini, della sua fama di mangiallenatori. Gennaro Rino Gattuso, in conferenza stampa, ha già fatto capire quale sarà il suo identikit da nuovo allenatore del Palermo, insomma non cambierà una virgola da quando era calciatore.

A presentare Gattuso c’era Maurizio Zamparini che ha esordito così: “Speravo di avere Gattuso qui già da calciatore, non tutte le disgrazie vengono per nuocere però – spiega -. Il destino ha voluto che lui sia l’allenatore della rinascita del Palermo. Sono molto ottimista, è capitata questa disgrazia, c’è stato un rilassamento generale e anche personale. Non voglio dilungarmi troppo, vorrei che voi parlaste con Rino, che mi ha entusiasmato per il suo entusiasmo. Dopo la rinuncia di Sannino, che non mi aspettavo, il suo procuratore mi ha proposto Gattuso. Dopo 5 minuti mi ha detto che Rino sarebbe venuto anche il giorno dopo. Ha tanta volontà, ha voglia di ricominciare rinunciando ad almeno un milione che avrebbe guadagnato in più”

“È un uomo dai valori positivi, in una città che lo accoglierà a braccia aperte. Stiamo lavorando in team, anche questa mattina abbiamo lavorato. È la società che fa le operazioni”.

Poi la palla passa a Gattuso: “Ringrazio il presidente per questa nuova possibilità, Perinetti lo stresso da più di un mese. Speriamo di essere un bel gruppo, uniti tutti insieme, speriamo di portare il Palermo in Serie A. Quando ho parlato col presidente, ci siamo incontrati dopo tre ore. Abbiamo iniziato a parlare, in fatto di soldi non abbiamo mai parlato. Allenare il Palermo a 35 anni lo farei anche gratis, perché è una grande possibilità. Ho detto subito di sì, sta a me e alla squadra riportare i tifosi dalla nostra parte. Aprire il Barbera una volta a settimana è la dimostrazione di un’apertura totale”.

Poi un messaggio per l’ambiente rosanero: “Tutti mi hanno dato qualcosa, ma io ho il mio carattere e il mio modo di vedere. In vent’anni qualcosa mi è rimasto, ma io credo nei miei valori,nel lavoro quotidiano e nelrispetto delle regole. In questi pochi mesi ho sempre fatto così, l’importante è essere chiari dall’inizio. La squadra sul campo deve lavorare tanto. Spero di firmare ancora un altro contratto e continuare questo rapporto. Non penso al Milan, oggi il mio Milan e la mia Champions è qua, a Palermo. Se resto altri due anni vuol dire che le cose sono fatte bene. La mia carriera parte da qua, non vedo l’ora che arrivi l’8 luglio e lavorare per l’obiettivo promozione. Con pochissime doti sono riuscito a fare 75 partite in Azzurro e vincere il Mondiale, sono un esempio per i miei giocatori. Voglio una squadra che creda sempre in quel che si fa. Ovviamente c’è chi deve correre e chi deve segnare, ma siamo una squadra e da squadra dobbiamo giocare”.

Sul rapporto con Zamparini: “Sto vedendo un presidente disponibile a 360°, che crede in me e che vuole investire. A me non piace fasciarmi la testa, non vedo il motivo per cui aver paura. Vediamo se possiamo anche cambiare questa storia. Qui a Palermo ho esordito anche in nazionale, è uno stadio che porta bene. Ricordo anche un gol fallito a porta vuota con l’allenatore che voleva prendermi a calci… Bisogna fare risultati e far vedere di essere capace. Durante la settimana si deve lavorare bene e la gestione deve essere perfetta, ma sono i risultati che contano. Non vedo l’ora di cominciare”.

Infine l’addio a Miccoli: “Ho parlato pochi giorni fa con lui, ma la società mi ha detto che non gli rinnoverà il contratto. E’ stato mio compagno in nazionale, mi dispiace ma devo pensare al futuro. Lui ha fatto la storia del Palermo. Giocare col trequartista? Ne ho avuti tanti come compagni, bisogna avere la giusta organizzazione di gioco ed essere compatti. Con questa mentalità si può fare tutto”.


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