Il gruppo consiliare Bivona Domani chiede risposte: "Tempo di irrigare"

Il gruppo consiliare Bivona Domani chiede risposte: “Tempo di irrigare”

"Precisare la quantità d'acqua destinate all'uso potabile"

BIVONA (AGRIGENTO) – “Non è più tempo di riunioni, ma di irrigare”, inizia così il post social del gruppo consiliare Bivona Domani.

“Vista la disperazione degli agricoltori di Bivona, Lucca, Burgio, Palazzo Adriano, Alessandria della Rocca e Cianciana, constatato che le numerose riunioni tenutesi negli ultimi mesi non hanno sortito alcun effetto, compresa quella di venerdì scorso, annunciata come risolutiva per determinare le quantità d’acqua da assegnare ai frutteti a monte del lago Castello, ritiene necessario che il governo regionale, le amministrazioni comunali e le comunità interessate prendano le decisioni necessarie per impedire la morte delle aziende agricole e, con loro, la morte di questi comuni”.

“Se non ora, quando?, continua la nota -. È fondamentale precisare che le quantità d’acqua di 2.100.000 metri cubi, destinate per uso potabile fino al 31 dicembre di quest’anno, devono essere necessariamente garantite per tale scopo”.

Il lago Castello continua a contenere oltre 9 milioni di metri cubi d’acqua e, rispetto a tutte le misure di salvaguardia previste, ci sono i quantitativi di acqua sufficienti per garantire, con l’arrivo, seppur in ritardo, dei 120 litri al secondo dal Gammauta, un minimo vitale di 800.000 metri cubi per salvare i frutteti e i pescheti”.

Il gruppo consiliare chiede sostegno: “Ai cittadini, attività commerciali, i professionisti, la chiesa e i giovani a non lasciare soli gli agricoltori in questa battaglia. Il danno che si arrecherebbe non irrigando i nostri frutteti, e in particolare i pescheti, renderebbe tutti più poveri e disperati. Molte persone sarebbero costrette a emigrare, compresi gli operai che lavorano per le imprese agricole di questo territorio.

Risposte vengono chieste anche al presidente della Regione Renato Schifani: “Chiediamo di disporre ai dipartimenti e agli uffici interessati l’immediata attivazione del distretto G e di tutti gli impianti di sollevamento della diga Castello, provvedendo immediatamente alle manutenzioni necessarie“.

“Non si può perdere un minuto in più. Confidiamo e speriamo che il presidente della Regione provveda a risolvere la questione. Qualora le richieste di questo territorio, compatibili con la stessa emergenza idrica, non dovessero essere accolte, bisogna prepararsi alla difesa del diritto all’esistenza stessa di questi comuni già martoriati dalla povertà, dall’isolamento e dall’emigrazione”.

“Adesso è arrivato il momento delle decisioni, non delle riunioni – conclude la nota -. Se saremo tutti uniti, decisi, partecipi e determinati, potremo salvare il futuro delle nostre comunità”.

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