Non è una notizia. E’ un auspicio per la stabilità. E vediamo perché. L’Ars ha emesso la sua diagnosi. Insomma, se il presidente Lombardo vuole durare ha – scusate il gioco di parole – bisogno di duri.Purtroppo per lui, per esempio, Mario Milone è persona troppo educata. E ce la vedete la dottoressa Chinnici a fare strame di avversari e congiuntivi (il che non guasta) in un infuocato dibattito? Ci vogliono i cattivi. Noi suggeriamo di arruolare Salvini, il leghista che è razzista col colera solo quando se lo beccano i napoletani. Accetterebbe? Certo che sì. Basterebbe chiedergli: vuoi fare parte del governo Lombardo? Salvini, si sa, ha una notevole difficoltà a capire la differenza tra sostantivi, aggettivi e cognomi. Non è colpa sua, mischino. E’ che quando la maestra spiegava la lingua italiana – accessorio peraltro inutile ai nerboruti leghisti – stava guardando una partita dell’Atalanta. Certo, poi Salvini, una volta giunto a destinazione, vedrebbe Totò Cuffaro e comincerebbe a subdorare l’inghippo. Ma a quel punto basterà offrirgli un piatto di cannoli per convincerlo a restare. E una volta assessore, che meraviglia! Salvini potrebbe dare alle nostre istituzioni quel tocco da bettola che, al momento, non c’è (ci sono molti altri difetti per fortuna) e che ci rende fin qui superiori a quelli come lui, nonostante i meritevoli sforzi in senso contrario. Posto assicurato: assessore al rapporto con gli stati esteri. Quando il disegno di autonomia lombardiana sarà finalmente compiuto. Quando il Sud si libererà dai vincoli del Nord e farà da sè, con Catania capitale del regno, allora i napoletani si incazzeranno davvero. E uno come Salvini tornerà utilissimo.
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