PALERMO – No al doppio incarico e quindi dimissioni immediate dal consiglio comunale. La richiesta è del Movimento cinque stelle di Palermo ed è rivolta al deputato del Pd Teresa Piccione, che è anche capogruppo dei democratici a Sala delle Lapidi. “Visto il suo doppio ruolo istituzionale, come consigliere del comune di Palermo e come deputato della Repubblica, riteniamo che la doppia carica politica risulti incompatibile con gli impegni presi di fronte ai cittadini palermitani – scrivono in una nota i grillini, che hanno anche lanciato una petizione on line – Dal sito Openpolis.it è possibile constatare che la sua presenza è principalmente concentrata alla Camera dei Deputati, anche se con modesti risultati di attività politica svolta: non ci sono inziative di legge a sua prima firma; ed in quasi due anni di legislatura ha prodotto 2 interrogazioni e 2 ordini del giorno di suo pugno”.
“Ci duole constatare che il suo impegno politico, per quanto opinabile nei meriti, risulta principalmente orientato sulla capitale e per nulla dedito ai problemi che attanagliano Palermo. Il suo ruolo da capogruppo del PD consiliare, con un 13% di presenze a Sala delle Lapidi, non rispecchia certamente la volontà che i palermitani affidano a quel consiglio nel ruolo di vigilanza e programmazione per la propria città. Chiediamo come gruppo “Il Grillo di Palermo” la sue urgenti dimissioni affinché si ripristini quel senso civico di servizio per la comunità che la politica deve garantire ai suoi cittadini, dimostrando che Palermo può cambiare soprattutto grazie a piccoli segnali che la politica ha il dovere di fornire all’opinione pubblica”.
LA REPLICA
“Prima di parlare – replica Teresa Piccione – il M5stelle provi a starci in Consiglio Comunale, visto che non è riuscito ad eleggere alcun consigliere. Godo, anche al di là dei miei meriti, dell’incondizionata stima dei miei elettori che, al contrario, mi chiedono di rimanere a esercitare entrambi i ruoli e ricevo molti attestati di apprezzamento anche da colleghi consiglieri e deputati di altri schieramenti politici, che riconoscono la dedizione e la qualità del mio lavoro. Preciso, inoltre, che il doppio incarico non da diritto a doppia indennità ed è assolutamente in linea con la legge”.
