PALERMO – “In un tempo dove la politica assume un atteggiamento sovranista e populista e appare un’anomalia essere moderati, io urlo il mio essere democratico e popolare e vi dico perché sono Democratico Cristiano”. Lo dice il segretario nazionale della Dc, Totò Cuffaro, redigendo una sorta di manifesto politico-culturale.
“Sono democristiano”
Eccolo. “Sono democristiano perché amo le persone, nella loro naturale tensione verso il destino infinito per cui sono fatte. Sono democristiano perché riconosco nella libertà generativa di questa tensione e nella relazione vitale che ne scaturisce tra persona, famiglia e comunità sociale l’argine invalicabile per qualsiasi forma di potere. Sono democristiano perché credo nella fraternità tra i popoli e nell’amicizia sociale tra quanti ne hanno a cuore le sorti, orizzonti irrinunciabili di ogni azione politica che intende fare proprio il “sogno” che ha animato l’azione dei Padri costituenti e dell’Europa Unità”.
E ancora: “Sono democristiano perché credo al ruolo di Istituzioni pubbliche chiamate a sostenere e promuovere cittadini, corpi intermedi ed imprese attraverso i linguaggi inscindibili della sussidiarietà e della solidarietà. Sono democristiano perché credo che concorrere ad avviare i percorsi di autentico cambiamento, dei quali tutti riconosciamo la necessità, valga molto di più che gestire effimeri spazi di potere. Sono democristiano perché credo al primato della parola e del dialogo rispetto a quello del conflitto ideologico. Sono democristiano perché credo al valore dell’unità rispetto all’affermazione dell’interesse egoistico di una sola parte”.
La giustizia
“Sono democristiano – sottolinea – perché credo alla funzione di una giustizia in grado di contrastare efficacemente qualsiasi inammissibile condizionamento mafioso e criminale della libertà personale, sociale, economica e politica garantendo, al contempo, il necessario sostegno per le vittime e i loro familiari, insieme al percorso rieducativo e al riscatto sociale per quanti hanno commesso degli errori e ne hanno pagato le conseguenze. Sono democristiano perché non ho alcuna nostalgia di un passato che non torna e non potrà mai tornare, nelle sue forme e nelle sue stagioni, ma perché nutro la consapevolezza della assoluta modernità di un patrimonio ideale in grado di proiettarci senza paura e con creativa responsabilità nell’impegno a servizio del bene comune in un tempo carico di contraddizioni e di sfide”.
E conclude: “Sono Democristiano perché ho amato e servito la mia Terra fino al sacrificio e la amo ancora con tutta la forza della mia passione e umilmente la voglio continuare a servirla. Questa Terra dove è nato prima il PPI di Sturzo ed è poi la DC. Sono democristiano penso perché che la politica deve essere la più alta forma di servizio per gli altri e perché non posso e non voglio rassegnarmi nel credere che possa tornare a esserci la politica, quella buona”.