Il Mein Kampf | a casa Traini - Live Sicilia

Il Mein Kampf | a casa Traini

La confessione: "Dopo la storia di Pamela ho preso la pistola..."

Macerata sconvolta
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ROMA – È stato trasferito in carcere Luca Traini, il 28enne che ieri ha tentato di fare una strage di migranti a Macerata. L’accusa nei suoi confronti è di strage aggravata dalle finalità di razzismo. Al giovane sono contestati anche porto abusivo di armi e altri reati. L’uomo ha lasciato la caserma dei carabinieri all’una di notte: a testa alta e sguardo dritto davanti a sé non ha detto una parola ai cronisti che erano ad attenderlo. Traini è ora nel carcere di Montacuto, lo stesso dove è rinchiuso Innocent Oseghale, il nigeriano presunto assassino di Pamela.

Proprio la morte brutale di Pamela Mastropietro sarebbe all’origine della tentata strage di ieri. Traini lo ha ribadito ai carabinieri. “Ero in auto e stavo andando in palestra quando ho sentito per l’ennesima volta alla radio la storia di Pamela. Sono tornato indietro – avrebbe raccontato – ho aperto la cassaforte e ho preso la pistola”.

*Aggiornamento ore 11.32

Una copia del Mein Kampf, una bandiera con la croce celtica e altre pubblicazioni riconducibili all’estrema destra sono stati sequestrati dai carabinieri a Tolentino, a casa della madre di Luca Traini. Gli investigatori hanno anche sequestrato i computer dell’uomo per verificare se vi siano elementi utili alle indagini anche se, spiegano, i fatti sembrano abbastanza chiari: Traini avrebbe maturato l’intenzione di compiere la strage negli ultimi giorni, subito dopo l’assassinio di Pamela. Nel corso delle ore passate nella caserma dei Carabinieri di Macerata, Traini è apparso lucido e determinato: “non ha mostrato alcun rimorso – sottolineano fonti investigative – per quel che ha fatto, non ha accennato alcun passo indietro né ha mostrato pentimento”. Gli investigatori hanno anche accertato definitivamente che non vi era alcun collegamento né tra i feriti e Traini né tra i sei bersagli dell’uomo e Innocent Oseghale, il nigeriano accusato di aver ucciso è fatto a pezzi Pamela. Persone scelte a caso che potevano essere molte di più: nell’auto dell’uomo, infatti, sono stati trovati molti altri proiettili che non sono stati utilizzati. Nelle prossime ore dovrà invece essere chiarito se, come dice un amico di Traini, l’uomo fosse in cura da uno psichiatra


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