PALERMO – La visita siciliana di Paola Severino pone al centro del dibattito il sistema carcerario della regione. Il ministro della Giustizia arriva a Palermo e visita le carceri Ucciardone Pagliarelli. Poi l’incontro con la stampa. “Bisogna combattere il tema del sovraffollamento – sostiene – senza però dimenticare che ci sono luci e ombre. Per dare un giudizio bisogna verificare di persona, ed è quello che sto facendo”. Da parte del guardasigilli c’è attenzione ai temi locali, ma non solo. “Si usa dire come luogo comune ‘l’inferno dell’Ucciardone’. Devo dire però che lì ho trovato sì un carcere vecchio e sovraffollato, ma un ambiente dove l’ottima manutenzione realizzata dagli stessi detenuti rende la struttura in buone condizioni”. Il ministro racconta pure un aneddoto. “Stamattina ho incontrato la bibliotecaria della struttura, che fa la volontaria lì da trent’anni. Mi ha detto che i libri più letti all’Ucciardone sono quelli di poesie”.
In quelli che sono probabilmente gli ultimi giorni da ministro del governo Monti, la Severino vuole lanciare un monito al nuovo Parlamento. “Per qualunque governo il tema del sovraffollamento delle carceri è prioritario. Lo stesso messaggio voglio rivolgerlo alle nuove Camere, che si insedieranno fra pochi giorni. Ci saranno tante donne e tanti giovani, da loro mi aspetto una particolare sensibilità”. Poi la cosiddetta ‘salvacarceri’, il piano Severino, rimasto in cantina, che prevedeva anche diverse misure di depenalizzazione. “La detenzione deve essere l’ultima spiaggia“, sottolinea il ministro. Un altro tema è quello del rapporto con l’imprenditoria. “Abbiamo ottenuto il rifinanziamento della legge Smuraglia con 16 milioni di euro. Occorre che le imprese e le cooperative lo sappiano, chiedendo quindi di usare questi soldi per il lavoro carcerario”.
La visita del ministro toccherà fra oggi e domani cinque istituti penitenziari della Sicilia. Dal carcere di Trapani, al Pagliarelli e all’Ucciardone di Palermo, finendo con gli istituti di Mistretta e Messina. “Questa due giorni servirà anche a prendere coscienza del problema delle viabilità per pensare ad una razionalizzazione dei vari istituti di pena”. Paola Severino riflette quindi sul discusso tema della bassa affluenza al voto nelle carceri. “Il tema dell’affluenza – afferma – è legato in tutta Italia alla delusione verso questa classe politica. Non può che dilatarsi fra i detenuti, dove è forte lo scontento per la mancata approvazione di misure di detenzione alternativa”.
Il ministro della Giustizia poi chiude la porta a un futuro in politica. “Questo anno mi è servito parecchio sotto diversi profili. L’esperienza è stata molto formativa: la porterò con me tornando ad insegnare all’università. Non immagino nessun altro impegno in politica”. Il guardasigilli, infine, taglia corto invece sulla ‘salita in politica’ di Mario Monti. “Ha fatto bene a scegliere di impegnarsi in prima persona se lo ha ritenuto opportuno”.