PALERMO– I dati lasciano socchiusa la porta della speranza sulla progressione del Covid in Sicilia, ma non si può confinare sullo sfondo il macigno dei morti quotidiani: oggi, nell’Isola, altri diciassette. Soprattutto il numero dei ricoveri, una quarantina in sottrazione, conforta, mentre, a livello nazionale, le statistiche sono preoccupanti.
Cristoforo Pomara, professore ordinario di medicina legale a Catania, membro autorevole del Comitato Tecnico Scientifico regionale, ha, come sempre, le idee chiare: “Siamo in zona gialla. Come ho avuto molte volte modo di osservare, l’esperienza ci insegna che dopo il giallo c’è l’arancione e poi il rosso. In Sicilia abbiamo due settimane di zona rossa di vantaggio e prima la zona arancione. Oltretutto, grazie alla linea del Cts, condivisa dal presidente Musumeci, abbiamo chiuso le scuole e siamo andati in Dad. Poi, comunque, l’avvio massiccio della campagna vaccinale, pure con le dosi disponibili, ci aiuta, come ci sta aiutando l’immunizzazione legata alla diffusione. I casi di Covid, verosimilmente, sono stati molti di più di quelli tracciati”.
“Dove si andrà? – continua a ragionare il professore -. Sottolineo subito che non è colpa dei cittadini se le cose peggiorano. Se lo Stato legittima il giallo, se nessuno prende provvedimenti, la situazione viene vissuta come un liberi tutti. Vedo un aumento di attenzione nell’uso dei dispositivi, ci siamo mossi in anticipo, si comincia a parlare, come dicevamo noi, di patentino vaccinale e sanitario. E’ stato razionalizzato, grazie a una circolare, l’uso dei tamponi nei drive in. La macchina regionale mi pare più a regime di quella nazionale. Il modello Sicilia sta funzionando. E poi c’è un clima meraviglioso che favorisce gli assembramenti, ma contrasta il diffondersi dell’influenza e dunque l’abbassamento delle difese immunitarie”. C’è l’argomento scuole, con il tentativo di portare gli istituti superiori in presenza al settantacinque per cento. “Se si vogliono aprire le scuole in presenza – taglia corto il professore – si deve chiudere tutto il resto, altrimenti il rischio di una ripresa dei contagi è forte”.
I dati, appunto. Secondo il bollettino di oggi sono 539 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia su 25.171 tamponi processati, con una incidenza di positivi di quasi il 2,1%, in discesa rispetto a ieri. La regione è dodicesima nel contagio giornaliero. Le vittime sono state 17 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 4.187. Il numero degli attuali positivi è di 25.129, con decremento di 600 casi rispetto a ieri. I guariti sono 1.122. Negli ospedali i ricoverati sono 813; 36 in meno rispetto a ieri, quelli in terapia intensiva sono 117, meno 6. Lacrime per chi non ce l’ha fatta. E una porta socchiusa sull’estate.