CATANIA – E’ salito a 17 il numero dei corpi recuperati dopo l’ennesima strage di migranti avvenuta ieri a 40 miglia dalle coste della Libia. Le salme sono su nave Grecale, assieme a 206 sopravvissuti, che sta facendo rotta verso Catania dove il suo arrivo è previsto per le 18. La notizia è stata confermata dalla sala operativa della Capitaneria di porto e da altre fonti investigative. La Procura distrettuale di Catania ha già disposto l’avvio di un’inchiesta e assegnate deleghe per le indagini alle forze dell’ordine. La competenza è, al momento, radicata nel capoluogo etneo perché è il primo luogo italiano in cui arriveranno i 17 corpi, finora recuperati, e i 206 superstiti, che sono su nave Grecale. La Procura etnea eseguirà atti urgenti, ipotizzando i reati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.
Nel capoluogo etneo si stanno approntando i sistemi di accoglienza per i superstiti al naufragio, con interventi coordinati dalla Prefettura. Sono stati già preallertati la Protezione civile e le associazioni di volontariato di diversi settori. “L’Europa ha due strade: o viene qui ed issa la bandiera europea sull’operazione Mare Nostrum oppure una volta che avremo definito lo status dei migranti e accertato che hanno diritto alla protezione e che vogliono andare in altri Paesi, noi li lasceremo andar via”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, intervistato da Agorà su RaiTre. “Il diritto di asilo – ha aggiunto – è sacrosanto ma non si può esercitare solo in Italia”. Per Alfano “è insopportabile l’ipocrisia di chi ci attacca perché facciamo soccorso in mare e ieri piangeva i morti del naufragio. Ai partiti che ci chiedono ogni giorno di non fare soccorso in mare – ha aggiunto – diciamo di mettersi la mano sulla coscienza prima di parlare”. I 17 morti di ieri sono il fallimento dell’operazione Mare nostrum? “Macche’, abbiamo salvato oltre 20 mila immigrati – risponde -. Ma c’è l’insopportabile ipocrisia di chi ci attacca e ci dileggia per quello che facciamo e ieri, con ipocrisia inaccettabile, piangeva i morti in mare”.