LAMPEDUSA – Notte di sbarchi a Lampedusa dove, dopo il soccorso di 5 barchini, sono giunti 296 migranti. Durante tutta la giornata di ieri, gli approdi sono stati 9 con un totale di 487 persone. A intercettare e bloccare gli ultimi natanti sono state le motovedette di Frontex, della guardia costiera e della guardia di finanza.
I natanti, con a bordo da un minimo di 43 a un massimo di 100 persone, stando alle dichiarazioni acquisite, sono salpati da Sabratah e Zuwara in Libia e da Sfax in Tunisia. A imbarcarsi, pagando da 700 dinari tunisini fino a 6 mila euro, sono stati sudanesi, ivoriani, guineani, malesi, bengalesi, egiziani, iracheni e pakistani. Gli ultimi 100 arrivati hanno dichiarato di voler arrivare in Germania, Belgio, Regno Unito e Norvegia. In pochissimi vogliono restare a vivere in Italia.
Altri 238 migranti, con 6 diverse imbarcazioni, sono sbarcati alle prime ore del mattino. Sessantaquattro le persone bloccate da carabinieri e finanzieri: 57 bengalesi, egiziani e siriani sono riusciti ad arrivare direttamente sulla spiaggia della Guitgia e 7 egiziani a Cala Maluk. Le altre 4 carrette – con a bordo 42, 47, 49 e 36 persone – sono state invece agganciate dalla guardia costiera e dall’assetto Frontex Zagunis che ha anche scortato verso molo Favarolo il barchino con 49 bengalesi, pakistani, siriani e sudanesi.
I gruppi, dopo un primo triage sanitario effettuato sul molo, sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove, al momento, ci sono 733 ospiti. La prefettura di Agrigento ha disposto, con il traghetto di linea per Porto Empedocle, il trasferimento di 184 migranti, fra cui 39 minori non accompagnati.
Intanto, alle 5 di questa mattina, la nave Mare Jonio, di Mediterranea Saving Humans, ha soccorso 58 persone, in acque internazionali, in zona Sar tunisina, su segnalazione di Alarm Phone. “Non pensavano di farcela – dicono dalla Ong – ed erano sicuri che di lì a poco sarebbero morti, invece non è stato così. Pregavano e piangevano, erano molto disidratati e pieni di ferite”.
La nave della Ong Mediterranea Saving Humans era partita qualche giorno fa da Trapani, dopo che il 17 settembre scorso un’ispezione straordinaria ordinata dal ministero dei Trasporti si era conclusa con l’ordine di sbarcare le attrezzature per il soccorso che si trovavano a poppa della nave, sul ponte di coperta. Se la nave Mare Jonio non avesse ottemperato alla disposizione, sarebbe stato ritirato il certificato d’Idoneità, indispensabile per la navigazione. “I naufraghi che abbiamo soccorso ci hanno riferito che provengono da Zuara, in Libia – prosegue la Ong -. A bordo i nostri medici si stanno occupando di loro”.