“La conferma della condanna in un certo senso ci conforta, anche se due anni rappresentano una pena davvero irrisoria. In fondo, comunque, se anche li avessero condannati all’ergastolo cambierebbe poco: in ogni caso nostro figlio non tornerebbe con noi”. E’ il commento di Carmelo Leto, padre del ragazzo morto folgorato nel 2002, dopo essersi appoggiato a un palo della luce, alla notizia della conferma della condanna a 2 anni di due funzionari Anas. I due imputati, accusati di omicidio colposo, secondo i giudici, non avrebbero curato la manutenzione dell’impianto elettrico. “Dopo la morte di Paolo – continua il padre – nessuno dall’Anas ci ha ci ha mai fatto le condoglianze, né a titolo personale né a nome dell’azienda. Può sembrare un aspetto marginale, ma ancora oggi ci addolora tanto distacco. Di contro ricordo che ricevemmo due corone di preghiera dal Papa, che allora era Giovanni Paolo II: quel gesto ci aiutò molto, fu un’attenzione che compensò tanta indifferenza terrena”.
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