Il parroco contro il Comune: a S.G La Punta è scontro sul sagrato

Il parroco contro il Comune: a S.G La Punta è scontro sul sagrato

Tira e molla tra l'amministrazione e la parrocchia per i lavori di riqualificazione.

SAN GIOVANNI LA PUNTA – E scontro sul sagrato. L’espressione di manzoniana memoria si presta particolarmente per raccontare quanto sta avvenendo a San Giovanni La Punta, precisamente nella frazione di Trappeto, dove l’amministrazione comunale intende riqualificare il sagrato antistante la parrocchia Maria SS del Rosario e San Rocco, facendo infuriare il parroco e l’intera comunità ecclesiale.

Lo scontro sul sagrato

La parrocchia non accetta di cedere parte del sagrato, come richiesto dall’amministrazione comunale che vorrebbe riqualificare l’area, abbattendo un muro perimetrale e abbattendo alcune piante. Da qui il tira e molla con il sacerdote, Roberto Rosario Catalano che, in una lunga lettera, espone le posizioni dei parrocchiani. Chiaramente contrarie.

Il parere negativo

Si rifiuta di approvare il progetto, il parroco, che è anche rappresentante legale dell’ente parrocchiale. È lui che, rivolgendosi alla propria comunità, spiega di avere dato parere negativo alla richiesta dell’amministrazione comunale del comune puntese di cedere parte del sagrato per un progetto di riqualificazione della Piazza Regina Elena atrappeto. Sebbene nella lettera inviata dall’architetto Marianna Bonanno, Responsabile unico del progetto per il Comune, si specifica che “le aree di proprietà della curia di Catania interessata dal progetto non saranno soggette ad esproprio” e si chiede la ratifica delle modifiche che verranno approvate nell’area, il parroco non ci sta.

“Pronti a passare alle vie legali”

Il sacerdote chiede al Comune un passo indietro. “Chiediamo all’amministrazione comunale che il sagrato, il muro perimetrale e gli alberi di nostra proprietà non vengano toccati dal progetto esecutivo, così come la comunità parrocchiale ha deciso”, si legge nella lettera inviata dal parroco. In caso contrario – dice- saremo costretti ad agire per vie legali nei confronti dell’amministrazione comunale, se persisterà nella realizzazione del progetto”.

E spuntano i cancelli

Il parroco specifica di non avere mai chiesto a nome della comunità le modifiche del progetto, né di aver condiviso l’idea di una riqualificazione del sagrato parrocchiale, dell’abbattimento del muro perimetrale e del secolare ficus benjamin e degli altri alberi. Non solo. “Affinché sia chiaro a tutti che l’uso esclusivo del segreto è dei membri della comunità parrocchiale – si legge ancora – a partire dalla settimana prossima, all’ingresso del segreto saranno ripristinati gli antichi cancelli, come suggerito da alcuni legali. Ciò non significa che la chiesa si chiuderà – spiega – ma vuole essere un simbolo. Vuole evidenziare che l’area del segreto è di pertinenza esclusiva di chi frequenta abitualmente la comunità parrocchiale e qui viene a pregare, ad accompagnare i figli all’altare o a piangere i propri morti. Questi cancelli rimarranno sempre aperti per coloro che vorranno accostarsi alla Messa”.

Foto Google maps


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