Il Pd canta vittoria, parla di “cappotto” e festeggia, insieme ai referendum, le buone notizie in arrivo dai comuni siciliani andati al ballottaggio. Secondo i democratici, sono sei i centri in cui il centrosinistra porta a casa la vittoria, due sarebbero appannaggio del Pdl, tre andrebbero a candidati sostenuti da coalizioni civiche. “Abbiamo vinto le amministrative e Berlusconi è stato sfiduciato con i referendum”, sintetizza un soddisfatto Giuseppe Lupo, segretario regionale dei democratici. I candidati avversi al centrodestra, tra loro esponenti del Pd e del terzo polo, si sarebbero affermati in sei Comuni: Vittoria, dove si profila il successo di Giuseppe Nicosia, malgrado il sostegno dell’Mpa a Carmelo Incardona; Bagheria, dove a spoglio in corso il vantaggio di Vincenzo Lomeo, candidato di Udc e terzo polo sostenuto anche dal Pd, su Di Salvo del Pid è abbastanza consistente; Ramacca, terra un tempo pidiellina, che vede la quasi certa vittoria del democratico Francesco Zappalà; Noto, dove la spunterebbe Corrado Bonfanti, terzopolista sostenuto anche dal Pd; Campobello di Mazara, dove è in netto vantaggio Ciro Caravà. Il centrodestra la spunterebbe con suoi candidati a Patti, con Mauro Daquino e forse a Favara, dove lo spoglio vede un testa a testa tra Rosario Manganella, candidato di centrodestra e Mpa, e il terzopolista Carmelo Vitello. In altri tre comuni la spunterebbero candidati legati a liste civiche slegate dai partiti tradizionali: è il caso di Capo d’Orlando, dove è in vantaggio Enzo Sindoni (testa a testa con Salvatore Librizzi), Terrasini, dove è in testa Massimo Cucinella, e Canicattì, che premia Vincenzo Corbo.
“Adesso il quadro è chiaro: dopo le sberle che il centrodestra ha preso in giro per l’Italia, arriva il cappotto in Sicilia”, dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo PD all’Ars, che aggiunge: “Ci troviamo di fronte ad un voto che, se pur in presenza di liste civiche, indica chiaramente la volontà dei siciliani di voltare pagina rispetto al peggiore centrodestra del Paese”.