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Il Pdl contro la nomina dei dirigenti

Il gruppo parlamentare ha depositato una mozione
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“I nove dirigenti regionali su cui è intervenuto il consiglio dei Ministri sono stati nominati facendo ricorso a diverse illegittimità procedurali”. Questa la denuncia dei deputati del Pdl, riuniti questa mattina in conferenza stampa per sottolineare quelle che, a loro avviso, sono state le irregolarità nel percorso che ha portato alla nomina dei nove dirigenti. L’intero gruppo parlamentare ha infatti depositato una mozione con la quale si chiedono chiarimenti sui criteri di nomina dei dirigenti.

Oltre alla mozione collettiva, il deputato Pippo Limoli ha presentato un esposto alla Corte dei Conti. Secondo Limoli, la nomina dei nove dirigenti esterni avrebbe procurato un danno all’erario pubblico, per questo motivo si è appellato alla Corte dei Conti , che ha già aperto un fascicolo sul caso. “Le irregolarità – ha detto Limoli – sono state in diverse fasi procedurali. A cominciare dall’assenza del parere dell’assessore al ramo: al momento delle nomine, infatti, le nuove deleghe assessorali non erano ancora state assegnate e a decidere è stato il solo signor governatore”. Durante l’interna conferenza stampa i deputati non si sono mai riferiti a Raffaele Lombardo in modo diverso, sempre ‘signor governatore’ o ‘signor presidente’ “Il signor Governatore – si legge nel foglio distribuito alla stampa – ormai preda di un devastante delirio di onnipotenza, invece di gridare al complotto politico per l’impugnativa del consiglio dei Ministri del suo decreto di nomina dei nove dirigenti regionali esterni, farebbe bene a rispondere ai rilievi che sono alla base della mia mozione”. “Delirio di onnipotenza”. Ma è stato detto anche “Il signor governatore abbaia alla luna”, oppure “invece di continuare a sbraitare”, a “sparlare”, a “sproloquiare”. Sempre rivolgendosi all’ormai nemico politico Raffaele Lombardo, il ‘signor governatore’.

La denuncia di Limoli non si è fermata alla mozione e l’esposto. “C’è di più – ha avvertito il deputato pidielino –: per sanare l’irregolarità, è stato convocato nottetempo – anche questo fa pensare, ma fa parte del personaggio del signor governatore, commenta Limoli – il Comitato dei Saggi, che avrebbe dovuto giudicare i curricula degli esterni a cui erano stati assegnati gli incarichi. Peccato – aggiunge Limoli – che giusto uno dei tre ‘saggi’ fosse anche uno dei nove dirigenti, ritrovandosi così ad essere sia imputato che giudice di se stesso”. “Mi suona strano – ha concluso Li Moli – che una sola parola di sinistra, per citare Moretti, non sia stata detta sull’intera vicenda. Eppure gli stessi paladini della legalità su altre nomine, assegnate da altri governatori, non hanno risparmiato dure critiche e azioni parlamentari”.


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