Il pentito Seminara interrogato: |"Ecco chi comanda a Picanello" - Live Sicilia

Il pentito Seminara interrogato: |”Ecco chi comanda a Picanello”

Le rivelazioni del pentito Davide Seminara durante gli interrogatori eseguiti dai magistrati Rocco Liguori e Lina Trovato.

mafia militare
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CATANIA- Il pentito Davide Seminara sta ricostruiendo la mappa, quartiere per quartiere, di tutti gli uomini che sarebbero vicini ai vari clan. Un lavoro che sta fornendo un contributo rilevante al magistrati coordinati dal procuratore Giovanni Salvi. In particolare, nel processo Fiori Bianchi, sono stati depositati i resoconti stenografici degli interrogatori. Ecco cosa ha detto il pentito ai Pm Rocco Liguori e Lina Trovato.

A Picanello, secondo Davide Seminara, militerebbe Enzo Dato, ma anche Angelo Distefano, “si occupa principalmente di rapine, siamo stati codetenuti a Piazza Armerina, e in tale occasione abbiamo parlato della nostra comune appartenenza al clan Santapaola”. Nello stesso gruppo anche Maurizio Fiocco, già compagno di cella di Davide Seminara, che aggiunge: “Siamo stati in cella a Noto, in quell’occasione ho appreso da lui stesso della nostra comune appartenenza mafiosa”. Altro affiliato sarebbe Agatino Manara, “uno degli uomini di fiducia di Lorenzo Pavone, lo accompagnava a San Cristoforo quando doveva parlare con i Nizza. Con lui ho discusso di una rapina da fare a Valcorrente a un deposito di portavolari”. Lorenzo Pavone -secondo Seminara- è stato responsabile del gruppo Picanello. Anche lui si recava a San Cristoforo per parlare con i Nizza. Altro affiliato sarebbe Salvatore Scuderi, “era un fedelissimo di Lorenzo Pavone -dichiara il pentito- si occupava di estorsioni, ma solo ai danni di imprese di grandi dimensioni e a volte faceva da tramite tra Daniele Nizza e Turi Assinnata poiché quest’ultimo era sorvegliato speciale e non poteva recarsi a San Cristoforo”. Altro fedelissimo di Pavone sarebbe Giovanni Tosto, detto “U ragnu”, “si occupava di rapine, anche lui ha partecipato al progetto della rapina a Valcorrente”. E ancora, sempre Picanello, “Pinuccio Tringale era molto vicino a Lorenzo Pavone, ma non era in buoni rapporti con Comis, si occupava di droga”. Tra i componenti del gruppo, Seminara inserisce anche Santo Tudisco, “ricordo che Lorenzo Pavone lo nominava spesso, dicendo che era uno dei vecchi appartenenti e che riceveva lo stipendio in carcere”. Marco Battaglia sarebbe “appartenente al Clan Santapaola, gruppo di Picanello, si occupa di stupefacenti, più volte ci siamo incontrati a Picanello per discutere di stupefacenti. Gestisce una piazza di spaccio a San Giovanni Galermo, ma rifornisce diverse altre piazze. L’ho conosciuto personalmente all’incirca nel 1997, è il cognato di mio zio ed è anche parente della mia compagna…è soggetto molto legato a Lorenzo Pavone”. Altro componente del clan Santapaola sarebbe Davide Battiato, “gruppo di Picanello -dichiara Seminara- vicino a Giovanni Comis, si occupa principalmente di droga e rapine, lo conosco personalmente, in diverse occasioni ho discusso con lui di affari illeciti, più volte si è recato in visita da Fabrizio Nizza, ma quest’ultimo non ne aveva grande considerazione”.

Villaggio Sant’Agata. Salvatore Marro “è stato il responsabile nei periodi in cui non c’era Angelo Mirabile”. Nel 2007 Seminara, mentre è recluco a Piazza Lanza, conosce Carmelo Scuderi detto Melo “U scupuni”, “affiliato al gruppo del Villaggio e arrestato con Rizzotto, Davide Licciardello e Turi “ca lenti”. Scuderi “percepisce lo stipendio mensile di 750 euro -dichiara il pentito- che io e Davide Licciardello consegnavamo alla moglie”. Giovanni Tropea, detto “Nucciu Baruni”, “è uno dei vecchi appartenenti al clan Santapaola. Francesco Pinto era stato incaricato di portargli lo stipendio da parte di Orazio Magrì, dopo che quest’ultimo venne arrestato, Tropea iniziò a lamentarsi che non gli arrivava lo stipendio”.

Salvatore Zito, detto “Turi malavita”, “si occupava di estorsioni, è uno dei vecchi appartenenti, lo conoscevo personalmente”. Responsabile del Villaggio Sant’Agata è stato anche “Rizzotto”. “L’ho conosciuto a Piazza Lanza -confida Seminara agli inquirenti- lui era stato arrestato con altri per armi a Misterbianco. Era stato fatto uomo d’onore nel periodo in cui venne arrestato Santo La Causa…si dovevano ricoprire i posti che erano rimasti vuoti a causa degli arresti di La Causa, Barbagallo e altri”. A “fare uomo d’onore” Rizzotto sarebbero stati i boss Daniele e Fabrizio Nizza e Orazio Magrì. Nel 2010 Seminara inizia a gestire le estorsioni del quartiere Zia Lisa, accompagnava un affiliato a riscuotere i soldi.

Alfio Bonnici, “cognato di Orazio Magrì”, sostiene Seminara, “so che si occupava di estorsioni ma non so dire se sia appartenente al clan”. Riconosce Salvatore Aiasecca, detto “Turi ca lente”, “fa parte del clan Santapaola -dice Seminara- gruppo del Villaggio, si occupa di estorsioni, è uno dei vecchi appartenenti al clan, lo conosco personalmente, sono stato anche detenuto con lui, ho discusso di estorsioni”. Salvatore Battaglia, secondo Seminara, “è appartenente al Clan Santapaola, gruppo del Villaggio, lui e suo fratello Marco sono componenti storici del gruppo. Suo cugino Giovanni Battaglia, nel corso di un colloquio, gli ha riferito che avrebbe dovuto ricoprire l’incarico di responsabile al posto di Luca Mirabella, volontà che è stata poi riferita a Saro Lombardo. Ad oggi, anche se detenuto, gestisce il gruppo del Villaggio, lui e suo fratello Marco sono componenti storici del gruppo”.

Davide Seminara ha riconosciuto in foto anche Filippo Scalogna, “clan Santapaola, gruppo del Villaggio Sant’Agata; io e Davide Licciardello portavamo lo stipendio mensile di 750 euro a sua moglie”.


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