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Il pg della Cassazione vuole le carte| su via D’Amelio: “Vigilanza sui pm”

Lari: "Perplesso e disorientato"
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“Perplesso e disorientato”. La reazione della Cassazione Sergio Lari non l’aveva proprio messa in conto. Il procuratore di Caltanissetta ha riaperto le indagini sulla strage di via D’Amelio e la settimana scorsa, assieme ai suoi aggiunti e ai sostituti, ha chiesto e ottenuto l’arresto di quattro presunti autori dell’eccidio in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino.

Sono piuttosto perplesso e disorientato perché – spiega Lari – non colgo profili di interesse disciplinare nell’esame di un’ordinanza di custodia cautelare che credo dovrebbe meritare apprezzamento per come è scritta, per il complesso lavoro che ha richiesto e per i risultati che ha raggiunto. Sono tranquillo e sereno per il lavoro svolto”.

Nei giorni scorsi, Vitaliano Esposito, sostituto procuratore generale della Cassazione ha chiesto al procuratore generale di Caltanissetta, Roberto Scarpinato, una copia della misura cautelare. Un’iniziativa insolita avanzata dall’organo che, insieme al Guardasigilli, ha la titolarità dell’azione disciplinare sui magistrati.

In una nota l’ufficio inquirente romano riconduce la richiesta “al potere di vigilanza che i pg presso la corte d’appello esercitano sui pm del loro distretto”. Proviamo a togliere il velo della burocratizzazione del linguaggio. Nessuna ingerenza nelle indagini senza che, però, venga escluso l’avvio di un’azione disciplinare. Cosa ha mosso la richiesta del pg? Si possono fare solo delle ipotesi. La più accreditata è che ci sia particolare interesse sulla parte dell’ordinanza in cui si stigmatizzava “l’amnesia istituzionale” dei tanti rappresentati politici che delle vicende relative alla strage e alla presunta trattativa tra mafia e Stato hanno ricordato particolari rilevanti solo a distanza di anni.

Una nota della Suprema Corte precisa che si tratta di un’attività di vigilanza per “verificare il corretto e uniforme esercizio dell’azione penale, il rispetto delle norme sul giusto processo, nonché il puntuale esercizio da parte dei procuratori della Repubblica dei poteri di direzione, controllo e organizzazione degli uffici cui sono preposti”.


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