PALERMO – Tecnici dell’Amat, della Polizia Municipale, dell’ufficio Centro Storico e di quello al Traffico di piazza Pretoria, ma anche professori universitari, consulenti dell’Arpa, funzionari dell’Amia e del Settore Ambiente dell’amministrazione, architetti, geometri e ingegneri. Sono loro gli autori della relazione tecnica che nel 2010 ha consegnato a Palermo la bozza per il primo Piano Urbano del Traffico della sua storia. Su quello schema di base il Consiglio comunale ha costruito e approvato il Put e con esso, nell’arco dei prossimi sei mesi, diventerà realtà tutta una serie di provvedimenti che dovrebbe rivoluzionare, o almeno questo è l’auspicio, l’organizzazione, la gestione e il controllo della mobilità nel capoluogo siciliano.
Nella relazione tecnica sono indicati, strada per strada, tutti i cambiamenti, i perimetri delle zone a traffico limitato, le caratteristiche delle isole pedonali, perfino i divieti di sosta, insomma tutte le novità che dovrebbero cambiare il volto della città. Il provvedimento approvato da Sala delle Lapidi però è ancora un progetto quadro (Pgtu, appunto, piano generale del traffico) che l’amministrazione dovrà mettere in atto attraverso i singoli piani particolareggiati che andranno a disciplinare le diverse materie su traffico, inquinamento e viabilità. Ma in linea di massima il percorso è tracciato e dalla relazione tecnica emerge la Palermo che verrà. Eccola nel dettaglio:
ZTL – Le zone a traffico limitato innanzitutto mettono al bando il passaggio dei mezzi pesanti dal centro città e consentono l’accesso solo ai residenti e agli automobilisti autorizzati da un pass, che sarà riservato ai veicoli a quattro ruote a partire da una classificazione inquinante Euro 3 e ai veicoli a due ruote a partire da Euro 2. Le Ztl saranno inoltre accompagnate dall’istituzione di isole e percorsi pedonali e di isole ambientali con limite di velocità 30 km/h, caratterizzate da “accessi lenti” realizzati con strettoie o rialzi dei marciapiedi.
Le Ztl verranno attivate in due fasi. La prima sarà quella della “Ztl centrale”, ossia del centro storico. Il suo perimetro sarà delimitato da queste vie e piazze: Via Lincoln – Piazza Giulio Cesare – Piazza S. Antonino – Corso Tukory – Via Re Ruggero – Piazza Indipendenza – Corso Calatafimi (nel tratto iniziale e più vicino a piazza Indipendenza) – Corso Alberto Amedeo – Piazza Vittorio Emanuele Orlando – Via Goethe – Via Nicolò Turrisi – Via Villa Filippina – Piazza S. Francesco di Paola – Via Pignatelli Aragona – Piazza Giuseppe Verdi – Via Cavour – Piazza XIII Vittime – Via Francesco Crispi – Via Cala – Foro Umberto I.
I tecnici suggeriscono all’amministrazione la creazione di un doppio anello viario perimetrale che consenta ai palermitani di avvicinarsi comunque al centro lasciando l’auto in un punto strategico e proseguendo a piedi o con il mezzo pubblico. I due anelli viari sono a senso unico, l’uno in senso orario, l’altro in senso antiorario. Il più interno, con senso di percorrenza orario, sarebbe composto da queste vie e piazze: via Lincoln – piazza G. Cesare – piazza S. Antonino – corso Tukory – via dei Benedettini – via del Bastione – piazza Vittoria – via Vittorio Emanuele (nel tratto iniziale più vicino a Porta Nuova) – via Bonello – via Papireto – corso Alberto Amedeo – via N. Turrisi – via Villa Filippina – piazza S. Francesco di Paola – via Pignatelli Aragona – piazza G. Verdi – Via Cavour – piazza XIII Vittime – via F. Crispi – via Cala – Foro Umberto I.
Il secondo anello, più esterno e con senso di percorrenza antiorario, sarebbe composto da queste vie e piazze: via Lincoln – foro Umberto I – via Cala – via F. Crispi – piazza XIII Vittime – via Cavour – piazza G. Verdi – via Pignatelli Aragona – piazza S. Francesco di Paola – via Cluverio – via Goethe – corso Alberto Amedeo – via C. Lascaris – via Imera – via Colonna Rotta (tratto) – piazza Indipendenza – corso Re Ruggero – corso Tukory (tratto) – via Filiciuzza – via S. Salomone Marino – via C. Pisacane – via F. P. Perez – via V. Errante (tratto) – via Oreto (tratto) – piazza S. Antonino – piazza G. Cesare.
Nella seconda fase di attuazione del Put la Ztl centrale sarà ampliata fino all’asse stradale Notarbartolo-Duca della Verdura. Il perimetro della nuova area (Ztl 2) sarà delimitato da queste vie e piazze: Piazza XIII Vittime – Via Francesco Crispi – Piazza della Pace – Via Piano dell’Ucciardone – Piazza Carlo Giachery – Via Duca della Verdura – Via Emanuele Notarbartolo (tratto) – Via Piersanti Mattarella – Via Principe di Villafranca – Via Paolo Paternostro – Via Giovanni Amendola – Piazza S. Francesco di Paola – Via Pignatelli Aragona – Piazza Giuseppe Verdi – Via Camillo Cavour. Via libera, infine, ad altre ipotesi di Ztl, come quella dei mercati storici, della Favorita e di Mondello e Sferracavallo.
ISOLE PEDONALI – Il Put non individua le aree destinate alla pedonalizzazione, che è un compito della giunta (il 30 ottobre si è tenuto un incontro con commercianti di via Maqueda per la pedonalizzazione della strada), ma ne prevede il raddoppio da 41 a 83 ettari, con particolare incidenza sul centro storico. In ogni isola dovranno esserci cestini, panchine, fioriere, rastrelliere per bici, una pavimentazione adeguata, segnaletica turistica, barriere fisse o mobili per gli accessi, videosorveglianza. Alle isole si dovrà accedere attraverso percorsi pedonali specifici senza interruzioni di marciapiedi e con attraversamenti pedonali della carreggiata dotati di rampe per disabili e dispositivi acustici per i non vedenti e protetti da sopralzi della sede stradale o da semafori pedonali con illuminazione dedicata. Per frenare il parcheggio selvaggio viene suggerita l’opportunità di estendere l’uso dei dissuasori e del rialzo dei marciapiedi. Durante la conferenza stampa di presentazione del Put, Orlando ha fatto il punto sulla chiusura di via Maqueda: “Non so se l’isola pedonale si farà entro l’anno ma i tempi sono stretti perché il tavolo tecnico con i commercianti sta proseguendo e dopo la prima metà di novembre cominceremo ad avere qualche certezza in più. Nelle prossime settimane definiremo il da farsi – ha aggiunto – ma intanto posso dire che l’area pedonale di via Maqueda, scoperta paradossalmente grazie al crollo del Collegio San Rocco, sarà caratterizzata ai lati da due ampi marciapiedi dedicati ai pedoni e al centro da una corsia riservata a pochi mezzi, a partire da quelli di soccorso. Ci saranno una videosorveglianza collegata alle centrali della Polizia Municipale e della Questura e un arredo urbano consono che non si limiterà a qualche pianta”.
PARCHEGGI – Il Put è una fotografia dell’esistente e pertanto non è indicata la realizzazione di nuovi parcheggi, demandata al Programma Urbano specifico, ma vengono prese in considerazione le potenzialità non sfruttate di quelli esistenti, soprattutto nella logica dell’interscambio gomma-ferro. Sono quattro i parcheggi individuati come punto d’appoggio per il trasporto pubblico: “Giotto” in piazzale John Lennon, “Francia” nell’omonimo viale, “Basile” nell’omonima via, ed “Emiri” tra viale Regione Siciliana e via Nina Siciliana. I primi due, Giotto e Francia, sono già serviti da fermate di autobus e, nel caso di piazzale Francia, anche dalla metropolitana. Gli altri due invece sono stati finora ampiamente sottoutilizzati se non per fiere natalizie e mercatini. Per il parcheggio Emiri i tecnici suggeriscono di concentrarvi le linee principali dell’Amat sperando di convincere gli automobilisti a lasciare lì l’auto e proseguire col bus. Per il parcheggio Basile invece si propone la creazione di una navetta veloce di collegamento alla Stazione Centrale con frequenza massima di 8-9 minuti che possa muoversi per la maggior parte del suo percorso in corsia riservata o in sede protetta in modo da creare una vera e propria bus-via. Al vigente piano regolatore si rimanda, infine, la realizzazione dell’autostazione a Brancaccio-Roccella, eventualmente prevedendone una seconda in variante nella zona di Tommaso Natale, nei pressi dello svincolo autostradale e della fermata del passante ferroviario.
È sempre la prospettiva dell’intermodalità a suggerire le altre linee-guida per l’amministrazione in vista dei piani particolareggiati: sistema di videosorveglianza per le corsie preferenziali, integrazione tariffaria fra Amat e Trenitalia, redazione dei diversi piani per la mobilità sostenibile e per quella dolce, per il trasporto turistico e per il trasporto, il carico e lo scarico delle merci, istituzione del mobility manager (l’ingegnere Nunzio Salfi dell’Ufficio Traffico ne avrebbe già i requisiti) che coordini un piano della mobilità dei dipendenti.
CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE – Il Put suddivide le strade palermitane in quattro categorie: di scorrimento, di interquartiere, di quartiere e locali. Detto che l’unica strada riconosciuta come “di scorrimento” è viale Regione Siciliana, le strade di interquartiere, che rappresentano una categoria nuova, comprendono quelle di tipo A con divieto di sosta ambo i lati e quelle di tipo B con divieto di sosta su un solo lato. La proibizione assoluta della sosta (interquartiere di tipo A) vigerà o sarà confermata nei corsi Alberto Amedeo, Calatafimi (tratto), Re Ruggero e Tukory, nelle piazze Giulio Cesare, Indipendenza, S. Antonino, S. Francesco di Paola, Giuseppe Verdi (tratto), Vittoria, generale Antonino Cascino, Leoni, Unità d’Italia e Virgilio, nei viali del Fante (tratto), Campania, Piemonte, Rosario Nicoletti, Strasburgo, Alcide De Gasperi (tratto), Praga e Lazio, nelle vie Amedeo d’Aosta, Giorgio Arcoleo (tratto), Paolo Balsamo, del Bastione, dei Benedettini, Matteo Bonello, Cala, Cavour, Francesco Crispi, Vincenzo Errante (tratto), Filiciuzza (tratto), Goethe, Houel, Imera (tratto), Costantino Lascaris (tratto), Lincoln, Oreto (tratto), Papireto, Francesco Paolo Perez (tratto), Pietro d’Aragona (tratto), Pignatelli Aragona, Carlo Pisacane, Mariano Stabile (tratto), Nicolò Turrisi, Foro Umberto I, Villa Filippina, Vittorio Emanuele (tratto), Ernesto Basile, Montepellegrino, Piano dell’Ucciardone, Isaac Rabin, Anwar Sadat, Sampolo, Giacomo Leopardi, Piersanti Mattarella, Principe di Villafranca, Giacomo Cusmano, Giuseppe Lanza di Scalea, Brunetto Latini, Empedocle Restivo, Giuseppe Sciuti, Terrasanta, Belgio, Antonio Cassarà, generale Antonino Di Giorgio, Imperatore Federico e Martin Luther King e allo svincolo Rosario Di Salvo. Ma non saranno troppe le strade da controllare? L’assessore Giuffrè non ha questo timore: “Nonostante le difficoltà i vigili sapranno far rispettare tutti i divieti. Semmai auspico un rafforzamento dell’Ufficio Traffico per poter mettere in atto i diversi piani. Al momento c’è carenza di personale”.
VIALE REGIONE SICILIANA – Un capitolo a parte merita la Circonvallazione, arteria fra le più problematiche, sicuramente la più trafficata. I relatori individuano due criticità fondamentali: l’alto numero di incidenti “che proprio in questa strada registrano valori di picco” e l’organizzazione di svincoli, ingressi e uscite, che invece di smaltire il traffico spesso provocano code infinite e ingorghi. Gli interventi da mettere in campo sono “la riconfigurazione delle intersezioni con via Oreto e via Perpignano, il riassetto dei varchi tra le corsie laterali e centrali tra corso Calatafimi e via Perpignano, la revisione tecnologica del semaforo pedonale a chiamata all’altezza del parcheggio Giotto con la suddivisione dei tempi di verde pedonale per singola direzione di marcia, la riattivazione di tutti i sottopassi esistenti mediante interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e l’incremento della loro sicurezza e l’installazione di nuovi sovrappassi, interventi sull’assetto della circolazione tra la via Oreto e l’omonimo fiume, l’installazione di dispositivi fissi per il controllo della velocità, il potenziamento dell’illuminazione stradale, la revisione della segnaletica verticale, la collocazione di nuove barriere di ritenuta”.