“Questo pizzino è l’ulteriore riscontro dell’esistenza di rapporti tra Salvatore Cuffaro e Cosa Nostra”. Lo ha detto del pm Nino Di Matteo al processo all’ex presidente della Regione siciliana, Totò Cuffaro, per concorso in associazione mafiosa che si svolge, con il rito abbreviato, davanti al gup Vittorio Anania, parlando del pizzino, datato settembre 2001, consegnato da Bernardo Provenzano a Massimo Ciancimino per farlo avere al padre Vito, ex sindaco mafioso di Palermo. Nel pizzino, che è stato consegnato ai pm proprio da Massimo Ciancimino, il padrino corleonese farebbe riferimento a provvedimenti di indulto e amnistia sul tavolo di alcuni politici tra i quali quello che viene definito “il nuovo presidente”.
Stando alle dichiarazioni rese da Massimo Ciancimino, il presidente sarebbe proprio Salvatore Cuffaro. “Non c’é motivo di ritenere – ha sostenuto Di Matteo – che attraverso la sua collaborazione Ciancimino jr abbia intenzione di ottenere benefici per i procedimenti a suo carico perché non ne ha mai avuti e inoltre non li ha mai chiesti”. Il processo è stato rinviato a lunedì prossimo per la conclusione della requisitoria.