"Ponte sullo Stretto? Si elabori piano d'azione" - Live Sicilia

“Il Ponte sullo Stretto? Centrodestra elabori un piano d’azione”

Commenti

    Anche perchè tutti i costosissimi studi di fattibilità che si sono susseguiti almeno dal 1967 ad oggi sono complessivamente costati quanto parte della realizzazione del ponte se si fosse fatta, Pensate che in uno studio risalente ai primi anni settanta e costato a Stato, regione Sicilia e regione Calabria non so quale cifra sono arrivati alla conclusione che la zona dello stretto è altamente sismica. Dopo il devastante terremoto del 1908 non occorreva spendere tutti quei soldi dei contribuenti per scoprirlo…….

    Come al solito la “beata ignoranza” prospetta soluzioni semplici come nei cartoni animati tipo “Wille coyote “ a problemi complessi. Sa dire la Prestigiacomo quanto vale il rapporto benefici/costi, sa quanto di quanto si accorcerebbero i tempi di percorrenza visto che l’alta velocità si ferma a Salerno e da Messina a Trapani ci vogliono mediamente sei ore. Senza dimenticare che la Sicilia è la Calabria non stanno ferme ma si muovono. Prima portino l’alta velocità a Villa, poi la portino in Sicilia e dopo si decide. Le calze si mettono prima delle scarpe e non viceversa. Qualcuno sa dire a quanto ammonterebbero I costi di manutenzione? In sintesi il ponte è solamente un’altra inutile spesa a carico del contribuente.

    In nessun ponte sospeso a grande campata passa una ferrovia. Finiamola di prendere per i fondelli i siciliani.

    Un mare di fandonie. A cominciare dall’affermazione che il ponte sullo Stretto di Messina è necessario, “conditio sine qua non” per far arrivare l’alta velocità ferroviaria in Sicilia. Al mondo non esistono ponti sospesi con campata superiore a 1.408 metri in cui passa una ferrovia. Un’altra bufala è che la scelta di utilizzare i fondi pubblici, leggi a carico del contribuente, per un più rapido finanziamento dell’opera. La verità è che né l’UE né i privati (project financing), si sono detti disposti a concorrere alla realizzazione dell’opera.

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Visto le citazioni di padri nobili della democrazia cristiana di questo paese ne aggiungerei un'altra trattadal discorso di addio al parlamento da parte di don Luigi Sturzo fondatore del partito popolare, su cui la politica doveva e deve riflettere "che Voi, non vi facciate casta".

Non vorrei essere nei panni di chi deve verbalizzare. La regolamentazione del sito è tanto labile quanto astrusa. Anzi, una vera e propria regolamentazione manca del tutto. Perchè? non sono riuscito a stilarla nel corso dei decenni. Qualcosa c'è per la riserva marina, ma è, praticamente, un protocollo d'intesa, non si sa quanto cogente in mancanza di adeguata pubblicazione. A terra, invece, c'è solo l'affidamento alla LIPU, che io sappia. L'accesso è si vietato (dalla LIPU) ma solo per il periodo della nidificazione, che scadeva proprio il 30 giugno. Un altro giorno e sarebbe stato difficile trovare una violazione. La verità è che la Regione Sicilia non sa normare le aree protette, scaricandole alle Associazioni ambientaliste od abbandonandole di fatto. Quanto ad Isola delle Femmine, è in vendita: forse la soluzione migliore sarebbe cederla ad un sodalizio ambientalista dotato di mezzi finanziari adeguati, come la tedesca Stiftung Pro Artenvielfalt

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