GELA (CALTANISSETTA) – Doveva tornare ad essere il fiore all’occhiello di Gela. Il volano per l’economia turistica della città. Il punto di ritorno alla Gela degli anni d’oro. Il pontile sbarcatoio del lungomare doveva tornare ad offrire la tradizionale passeggiata ai gelesi, che dall’estremità del mare avrebbero potuto ammirare la città. Un mucchio di case tra cui scorgere i campanili delle chiese del centro storico e i giardini dell’orto Pasqualello. Il Palazzo di Città ad est ed il Parco di Montelungo ad Ovest. Oltreché una panoramica vista del litorale gelese. Una cartolina, insomma. Come quella che si vede in foto. Alcuni gelesi sono riusciti ad immortalarla solo perché hanno scavalcato le transenne e hanno fatto ingresso sul pontile della città.
Le transenne, appunto. Simbolo di un cantiere di lavoro che avrebbe dovuto restituire alla città la speranza di una vocazione turistica tanto desiderata quanto difficile da realizzare. Ad onor del vero qualche lavoro di manutenzione è stato effettuato. Installate le lampade con pannelli solari che avrebbero dovuto affascinare con un gioco di luci ordinate la passeggiata sul pontile, collocata una tensostruttura ad arco per il passaggio dei pedoni e sostituiti alcuni tratti di ringhiere pericolanti. Ma evidentemente tutto questo non è bastato a realizzare il progetto che Crocetta ha promesso alla città sin dalla sua prima visita istituzionale da presidente della Regione con giunta al seguito.
L’ex sindaco della città del golfo aveva infatti annunciato che il pontile sarebbe stato il punto di attracco per le navi che avrebbero condotto a Lampedusa, Malta e Tunisi. Era il giugno 2013. E’ passato più di un anno e le occasioni per continuare a rilanciare il progetto non sono mancate tra campagne elettorali, conferenze di servizio e visite ufficiali. Ma ieri l’amara sorpresa. L’ordinanza della Capitaneria di Porto a firma del comandante Emiddio Greco, con cui si fa divieto assoluto di ormeggio a qualsiasi unità di diporto e messo nautico presso il pontile sbarcatoio. Insomma, nessuna nave attraccherà mai al pontile. Almeno per ora.
E così l’inaugurazione del nuovo pontile avvenuta in pompa magna il 24 agosto dello scorso anno si riduce all’ennesima passerella politica. Il pontile è pericolante, è un cantiere aperto ed ai cittadini non è consentito l’accesso. Figuriamoci alle imbarcazioni. L’ordinanza della Capitaneria parla chiaro. Nonostante la struttura recentemente sia stata oggetto di interventi di restauro conservativo e riparazioni finalizzate al miglioramento delle condizioni di sicurezza e al ripristino dell’originale funzionalità da parte del dipartimento regionale della Protezione Civile di Caltanissetta “permane una sostanziale situazione di pericolo nella parte della struttura a contatto con il mare, dovuta alla vetustà del cemento armato ed alla presenza di spuntoni in ferro, che non rendono sicura la balneazione a ridosso del pontile”.
Bocciato anche il progetto secondo cui le navi avrebbero attraccato al pontile per poi ripartire in direzione Tunisia, Lampedusa e Malta. Nell’ordinanza si legge infatti che “non risulta attualmente completa la certificazione di idoneità con particolare riferimento alla valutazione di urto tra struttura e nave” che non rende quindi “certa l’idoneità della struttura all’attracco di unità navali o all’esercizio della navigazione”. Quindi il Capitano Greco ha ordinato il divieto di transito nel tratto di mare in prossimità del pontile sbarcatoio ad una distanza inferiore di cento metri oltreché di attraversare o sostare nell’arenile nei pressi del pontile. Insomma, i sogni e le speranze dei gelesi di tornare a passeggiare sul pontile restano sospesi a mezz’aria tra la sabbia di Quasimodo e il mar Mediterraneo.