"Da D'Alì pressioni su Linares" | Ma il senatore smentisce le accuse - Live Sicilia

“Da D’Alì pressioni su Linares” | Ma il senatore smentisce le accuse

I legali dell'ex sottosegretario rendono il contenuto di un verbale del 2011 e smentiscono l'interpretazione accusatoria delle parole dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro (al centro nella foto): "Da quel verbale si evince l'assoluta correttezza di D'Alì e la sua estraneità ai fatti".

nuova udienza del processo il 6 novembre
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TRAPANI – “L’imputato per il quale è stato presentato appello non è il senatore Antonio D’Alì”. Colpo di scena al processo che vede l’ex sottosegretario all’Interno, Antonio D’Alì, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. In primo grado D’Alì ha avuta applicata la prescrizione per i fatti risalenti sino al 1993 e l’assoluzione per i fatti contestati per il periodo successivo e sino alla pronuncia della sentenza (settembre 2014). Nell’udienza odierna dinanzi a nuove prove prodotte dal sostituto procuratore generale Nico Gozzo, le difese hanno preferito lanciare un siluro contro l’appello. L’imputato era stato indicato dalla procura generale con una data di nascita diversa da quella corretta: 26 ottobre 1934 anzichè 25 dicembre 1951. Gozzo ha chiesto dunque un rinvio per potere controdedurre. Rinvio che la Corte di Appello, presieduta dal giudice Spina, ha accordato. L’udienza si terrà il 6 novembre prossimo.

Ma in quella sede ci sarà da discutere della mole documentale presentata dalla Procura generale. E anche qui c’è stato il colpo di scena, ossia le dichiarazioni rese a Gozzo dall’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro a proposito delle presunte pressioni che ha detto di avere ricevuto dal senatore D’Alì, quando questi era sottosegretario all’Interno, per rimuovere da Trapani l’allora capo della squadra mobile, Giuseppe Linares, oggi direttore della Dia di Napoli. Sulla vicenda è stato sentito anche l’allora capo della Procura di Trapani, Bodero Maccabeo, ed è stata acquisita una lettera diretta ai vertici della Polizia dal procuratore aggiunto della Dda Teresa Principato. Gozzo ha anche chiesto la riapertura del dibattimento per sentire diversi testi. Tra questi il sacerdote Ninni Treppiedi e il collaboratore di giustizia Nino Birrittella. Di tutto questo se ne riparlerà però il 6 novembre, data della prossima udienza.

*Aggiornamento ore 19.10
In una nota i legali di D’Alì, Stefano Pellegrino e Gino Bosco, confermano l’esistenza della prova positiva, già accertata in sentenza, “della totale estraneità ai fatti” del loro assistito. In particolare, commentano i difensori, “dissentiamo fermamente dall’ipotesi di accusa della Procura Generale di Palermo nei confronti del senatore D’Alì, che non tiene conto di quanto accertato già giudizialmente. Affermiamo – continuano Pellegrino e Bosco, che rendono noto il contenuto di un verbale del 2011 – che gli atti processuali, compresi quelli prodotti quest’oggi dal Procuratore Generale, escludono, senza ombra di dubbio, qualsiasi interferenza o pressione presso i vertici della polizia da parte del senatore D’Alì finalizzata al trasferimento del dottor Linares. Per tale ragione, escludiamo ogni pretesa valenza accusatoria della produzione della Procura Generale, considerato che le dichiarazioni rilasciate dall’ex Capo della Polizia De Gennaro, sia a noi difensori che al Procuratore Generale, rappresentano piuttosto la prova documentale dell’assoluta correttezza ed estraneità ai fatti del D’Alì. Riteniamo, pertanto, gravemente fuorviante ogni notizia di stampa diversa dalle risultanze degli atti processuali ed, in particolare, dal contenuto delle dichiarazioni del dottore De Gennaro, che ci premureremo di consegnare integralmente agli organi d’informazione”.


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