Il processo a Savona, la Regione non si costituisce parte civile

Il processo a Savona, la Regione non si costituisce parte civile

Lo rivela il presidente dell'Antimafia regionale Fava. La replica: "Sfrutta politicamente una vicenda ancora aperta"

PALERMO – “Un precedente grave”. Così Claudio Fava commenta la scelta del governo Musumeci di non costituirsi parte civile nel processo a carico del deputato Savona, rinviato a giudizio per associazione a delinquere e truffa aggravata ai danni della Regione Siciliana per i corsi della formazione.

Per il presidente della Commissione Antimafia, “la mancata costituzione di parte civile, peraltro sollecitata più volte dalla Procura agli assessori all’agricoltura, alla famiglia e alla cultura, è un’omissione che piega gli interessi della comunità siciliana alle esigenze di tenuta politica del governo Musumeci. Una decisione incomprensibile e preoccupante.”

Da Fava quindi un invito ad approfittare del rinvio dell’udienza al 15 marzo: “mi auguro che in quella sede si veda finalmente da parte del governo un gesto di elementare e necessaria dignità istituzionale. Difendere e rappresentare i diritti di tutti i siciliani è un dovere; far quadrato attorno a un deputato della propria maggioranza rinviato a giudizio, omettendo atti dovuti, è solo un gesto di irresponsabilità”.

*Aggiornamento ore 17:20

“La Regione, evidentemente, non si è costituita Parte Civile nel processo a carico di Riccardo Savona per ragioni che hanno il loro fondamento nella conoscenza degli atti.
Riccardo Savona è chiamato a rispondere di ipotesi di reato sulla base delle dichiarazioni di altro coimputato, legale rappresentante di uno degli Enti indagati, il quale è animato da un dichiarato risentimento nei suoi confronti: sperava di ottenere favori che non ha ottenuto. E tale circostanza è nota a chi abbia una conoscenza della vicenda che derivi dalla lettura degli atti processuali.
Il rinvio della prima udienza è dovuto, esclusivamente, ad un deposito tardivo da parte della Procura di documenti non nuovi, ma già esistenti nel fascicolo del P.M.; atti, i quali, nonostante lavviso di conclusione delle indagini preliminari, non erano stati messi a disposizione delle Difese nei tempi previsti dalla Legge.
Leggiamo per altro, su diverse testate, che lOn. Savona viene indicato già come rinviato a giudizio, cosa che, ovviamente non corrisponde al vero; per tali fatti abbiamo già ricevuto incarico di accertare quale sia lorigine di tale comunicazione falsa ed intraprendere le opportune iniziative in sede legale.
Non sembra dunque apprezzabile la condotta di chi cerchi di cavalcare per fini politici una vicenda giudiziaria che è ancora assolutamente aperta”.
Riccardo Savona e Maria Cristina Bertazzo sono difesi dagli Avvocati Salvatore Traina, Giada Traina e Manuela Gargano.


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