PALERMO – Una procedura fallimentare durata oltre venti anni ha determinato la condanna per danni a un avvocato di Mazara del Vallo, Biagio D’Andrea. I giudici della Corte dei conti hanno stigmatizzato la curatela dell’avvocato come “caratterizzata dalla più totale inerzia”. Tanto da spingere l’imprenditore fallito, un commerciante di bibite, a chiedere e ottenere dallo Stato un risarcimento di quasi 17mila euro in base alla legge Pinto sulla ragionevole durata dei processi. L’avvocato riconosciuto responsabile del danno erariale è stato così condannato a risarcire 10.405 euro, “il 60% di quanto pagato dal ministero della Giustizia a titolo di risarcimento per l’eccessiva durata della procedura fallimentare in parola, ritenendo di potere imputare il restante 40% alle notorie carenze strutturali dell’amministrazione giudiziaria”, scrivono i giudici nelle motivazioni della sentenza.
L'episodio riguarda una procedura fallimentare. I giudici hanno stigmatizzato il comportamento del legale, caratterizzato "dalla più totale inerzia".
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