Il processo sulle spese per Sant’Agata, Tomasello: “Nessun peculato”

Il processo sulle spese per Sant’Agata, Tomasello: “Nessun peculato”

Le parole dell’ex presidente

CATANIA – “Mi auguro, confidando nella Giustizia, che venga chiarito una volta per tutte che nessuna spesa del Comitato è stata mai fatta per scopi personali. E che non solo il reato di peculato non è imputabile, ma non è proprio mai stato posto in essere dal sottoscritto”.

Così Riccardo Tomasello, già presidente del Comitato per la Festa di Sant’Agata nella Città di Catania, commenta la sentenza con cui è stato condannato a 2 anni di reclusione, con pena sospesa.

Il “calvario giudiziario”

Tomasello ricostruisce la vicenda, che definisce un “calvario giudiziario”, partendo dall’ottobre del 2021, quando riferisce di aver appreso dell’accusa. “Non nascondo lo sgomento al ricevimento dell’avviso di garanzia che comunque conteneva delle incongruenze – ha dichiarato -. Prima tra tutte venivo qualificato come pubblico ufficiale. E da subito il reato di peculato mi è apparso abnorme al mio ruolo e soprattutto alla natura giuridica del Comitato”.

È un soggetto di diritto privato – prosegue -. In quanto tale non è soggetto ai reati ascrivibili alla pubblica amministrazione”.

La richiesta

“La mia convinzione – prosegue Tomasello – è suffragata anche da Felice Giuffré, illustre Ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico dell’Università degli Studi di Catania. Oggi eletto componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura. A lui ho subito richiesto un parere tecnico che fuga ogni dubbio sulla natura giuridica del Comitato”.

Il parere

“Da quanto sin qui esposto consegue in modo del tutto evidente che con riguardo al Comitato e ai suoi organi non può essere ipotizzata alcuna qualificazione soggettiva di ordine pubblicistico e, dunque, nemmeno quella necessaria ad integrare i presupposti di eventuali “reati propri” e, segnatamente, quello della Pubblica amministrazione”, scrive Giuffré.

Per Tomasello tale parere, “chiaro e qualificato”, “ribadisce l’impossibilità di attribuire il grave reato di peculato a chicchessia all’interno del Comitato per la festa di Sant’Agata, eppure il procedimento giudiziario a Catania è andato avanti e qualche giorno fa è arrivata la condanna a due anni (pena sospesa)”.

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