La battaglia per il punto nascite di Petralia | Sindaci in campo contro la chiusura - Live Sicilia

La battaglia per il punto nascite di Petralia | Sindaci in campo contro la chiusura

la partenza del corteo dallo svincolo Irosa dell'autostrada A19

di DAVIDE FAZIO Manifestazione davanti alla prefettura di Palermo. Punti nascite, salve le strutture care a Ncd (Leggi) Ecco perchè chiude Petralia (Leggi) Nella foto i sindaci del comprensorio madonita davanti alla prefettura

iniziativa organizzata da 9 comuni del comprensorio
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PALERMO – Dopo una marcia lunga due ore dalle Madonie fino a Palermo i nove sindaci del comprensorio (Petralia Sottana, Alimena, Blufi, Bompietro, Castellana Sicula, Gangi, Geraci Siculo, Petralia Soprana, Polizzi Generosa) sono arrivati nel capoluogo per protestare contro la chiusura del punto nascite a Petralia Sottana. Il corteo di auto si è fermato davanti alla sede della Prefettura, dove sindaci e sindacati incontreranno il neo prefetto Antonella De Miro per chiedere l’apertura di un tavolo nazionale con il ministero per la Salute, la Regione e l’Asp di Palermo per la riapertura del punto, chiuso dal primo gennaio. “Abbiamo ritenuto opportuno coinvolgere tutte le istituzioni del territorio – ha affermato Bartolo Vienna, sindaco di Geraci Siculo – per facilitare il dialogo attraverso la costituzione di un tavolo tecnico unico che sia in grado di trovare una soluzione nell’immediato per la riapertura del punto nascita di Petralia Sottana”. 

“Ho ascoltato con grande attenzione i sindaci e i parlamentari e ho assicurato loro il mio impegno per promuovere un tavolo di dialogo con gli altri livelli istituzionali per arrivare a un possibile superamento degli aspetti di criticità manifestati”. Lo dice il prefetto di Palermo Antonella De Miro, dopo l’incontro, durato circa un’ora, in Prefettura a Palermo con i nove sindaci delle Madonie, da giorni mobilitati contro la chiusura del punto nascita dell’ospedale di Petralia Sottana. “Il prefetto – aggiunge il sindaco di Petralia Sottana, Santo Inguaggiato – ha dato un riscontro positivo alla nostra richiesta, e ci ha assicurato di avviare in tempi rapidi un tavolo con il ministero per la Salute, la Regione e l’Asp di Palermo per stabilire il percorso per pervenire alla riapertura del punto nascita di Petralia”.

Infatti, la chiusura del punto nascita di Petralia Sottana costringerà le future mamme a dover percorre circa 100 chilometri per raggiungere l’ospedale di Termini Imerese: “Chiediamo la deroga alla chiusura del punto nascite – ha detto Santo Inguaggiato, sindaco di Petralia Sottana -. Ci sono situazioni oggettive del territorio madonita, a partire dall’altitudine e dalla situazione precaria della viabilità, che piuttosto che aumentare la sicurezza per la donna ed il bambino crea il rischio che possa accadere l’irreparabile”. Ed aggiunge: “In condizioni ottimali per trasferire una persona da Petralia a Termini occorrono un’ora e trenta minuti, con l’arrivo dell’inverno e delle nevicate aumenteranno i già lunghissimi tempi di percorrenza per raggiungere l’ospedale”. 

In piazza i sindaci delle Madonie insieme ai sindacati lamentano l’assenza di motivazioni alla base della decisione del ministero della Salute. “Noi sindaci vogliamo conoscere i motivi ed i criteri che hanno indotto il ministero a chiudere questo fondamentale servizio per la nostra comunità, in particolare – ha aggiunto Vienna – non si comprende perche alcuni punti nascita e lasciarne aperti degli altri”.

La protesta, infatti, ha assunto ben presto anche una valenza politica. Mentre il centro di Petralia è stato chiuso, altri sono stati per il momento salvati: si tratta dei punti nascita di Bronte e di Licata. Due centri storicamente “feudi” elettorali di big del partito del ministro della Salute Lorenzi, cioè il Nuovo centrodestra. Un’accusa lanciata anche dal deputato nazionale Pd Magda Culotta, mentre a dire il vero stessi esponenti alfaniani – alleati del Pd sia a Roma che in Sicilai – non hanno negato il loro interessamento alle sorti dei due punti nascita.

“Crocetta colpisce ancora”. E’ lo slogan del manifesto che le ragazze e i ragazzi del movimento dei Coraggiosi lanciato da Fabrizio Ferrandelli, hanno esposto alla manifestazione in Prefettura a Palermo indetta dai sindaci delle Madonie che contestano la chiusura del punto nascita di Petralia Sottana. Il manifesto che ritrae Crocetta nell’ormai famosa foto al mare è riprodotta nel prospetto dell’ospedale di Petralia e al posto del quotidiano il presidente tiene tra le mani un foglio con scritto “Vietato nascere”. “Da anni – aggiungono i Coraggiosi – la Regione avrebbe dovuto adeguarsi agli standard di sicurezza e non l’ha fatto. È del governo Crocetta, quindi, la responsabilità della chiusura dei punti nascita che ancora oggi non garantiscono la presenza h24 di ginecologi, pediatri, neonatologie ostetriche”. Noi vogliamo – concludono – ospedali vicini e sicuri ma questo governo non sarà in grado di realizzarli. Toccherà a noi, a Fabrizio Ferrandelli innanzitutto, occuparci davvero della salute dei siciliani”.

Sel: “Il Pd si accorge solo adesso di Petralia?”

“Siamo al ridicolo, il Pd ha ignorato il problema del punto nascite di Petralia per cinque anni e solo adesso scopre quanto danno arrecherebbe la sua chiusura al territorio madonita? Come se non bastasse, oggi il segretario del Pd palermitano Miceli si scaglia contro la decisione della Lorenzin e contro il suo stesso partito. E’ il momento che il Pd siciliano la smetta con il gioco delle tre carte, perché sotto ad ognuna di queste troverà un assessore o un nome di sua diretta emanazione, responsabili di quello che sta succedendo in questi giorni”. Interviene così Gandolfo Albanese della segreteria provinciale di Sel Palermo sulla vicenda dell’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana, a margine del corteo dei sindaci delle Madonie che si è svolto oggi a Palermo, al quale ha partecipato anche una delegazione di amministratori locali del partito. “Miceli, e tutto il Pd, dovrebbero solo fare mea culpa e smetterla di cavalcare l’onda del dissenso come se loro non fossero responsabili – continua Albanese – i cittadini madoniti, io per primo, si sentono presi in giro da chi non si è mai occupato dei loro interessi e oggi si erge a paladino dei diritti. Adesso la misura è colma, il Pd farebbe meglio a restare in silenzio e cercare una soluzione al problema”.

Martedì prossimo il deputato di Sinistra ecologia e libertà Erasmo Palazzotto presenterà alla Camera un’interrogazione sulla chiusura dell’ospedale e il prossimo fine settimana una delegazione parlamentare di Sinistra Italiana – Sel visiterà il punto nascite madonita. “Non ci fermeremo fino a quando non avremo la certezza che il presidio di Pretalia torni sicuro ed efficiente”, conclude Albanese.


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