PALERMO – “Ero fortissima, coraggiosa e completamente ignara delle conseguenze. Per fortuna”. Dieci anni fa, a Catania, città calda e lussuriosa, tutti cercavano Melissa P. I più fantasiosi, incontrando una liceale per strada, immaginavano fosse lei. Le adolescenti compravano sicure Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire. Il libro vendette milioni di copie. Melissa, però, era solo una sedicenne che sognava già da bambina di fare la scrittrice. Dieci anni dopo, torna in libreria con La bugiarda (Fandango libri, p. 224, € 15), autobiografia che racconta gli anni precedenti la pubblicazione di Cento colpi di spazzola. La scrittrice catanese ne parla sul nuovo numero di I love Sicilia in edicola, intervistata da Francesco Pontorno.
Un’infanzia e un’adolescenza vissute tra sesso, violenza e sogni. “La gente non vuole sentirsi dire che i ragazzini fanno sesso. E men che mai vogliono sentirsi dire che lo fanno male, con tristezza, senza gioia, come se fosse una medicina amara”, dice Melissa. Il nuovo libro? “E’ molto più scandaloso di Cento colpi di spazzola”, dice l’autrice, che definisce l’Italia “un paese sessuofobico: malato di sesso, ma terribilmente impaurito.”