ROMA – “Addio mio dolce amico. Nessuno più mi manderà a….. come te! Sei stato un meraviglioso compagno di viaggio, un fenomenale interprete di un ruolo che hai fatto entrare nel cuore della gente e, last but not least, un grande e caro amico. Senza di te sarà tutta un’altra cosa! Riposa in pace”. Così Luca Zingaretti dice addio su Instagram a Marcello Perracchio, il burbero dottor Pasquano al quale il commissario Montalbano rompe puntualmente ‘i cabbasisi’ nella fiction tratta dai bestseller di Andrea Camilleri, morto ieri a Ragusa all’età di 79 anni. Nato a Modica nel 1938, attore di grande umanità, ma prima ancora direttore di una scuola guida, squisito talento teatrale passato da una compagnia di dilettanti allo Stabile di Catania grazie a Turi Ferro, interprete di film (Gente di rispetto di Luigi Zampa, Pizza connection di Damiano Damiani, Il giudice ragazzino di Alessandro Di Robilant) e serie tv (La Piovra, L’onore e il rispetto e Eroi per caso), Perracchio è arrivato al cuore della gente proprio grazie al ruolo del patologo sempre accigliato, acuto ma indolente, instancabile divoratore di cannoli. E il pubblico lo saluta con affetto, invadendo la rete e i social di messaggi. “Dottor #Pasquano, anche lassù è pieno di gente… qualcuno che le scassa i #cabbasisi lo troverà di sicuro”. “Rip dottor Pasquano, hai raggiunto la pace dei cabbasisi”. Ciao dottor Pasquano, insegna agli angeli a scassare i cabbasisi”. “Caro Marcello Perracchio, mi ero tanto affezionata. Non ci sarà più nessun dottor Pasquano, per me”. “Adesso Montalbano con chi litigherà?”. “Il dottor Pasquano? Temo sarà insostituibile”, sottolinea Carlo Degli Esposti, che con la Palomar produce Il commissario Montalbano. “Ne discuteremo con calma, adesso non ci vogliamo neanche pensare. Perracchio è stato un grandissimo attore, del resto il vissuto di Montalbano, le figure che lo circondano hanno pescato in uno dei più grandi bacini di attori, quello siciliano. E’ stato un volto, più che una maschera, per dirla alla Pirandello. E ha fatto tantissimo per la sua terra”. Anche il regista della fiction, Alberto Sironi, ricorda Perracchio come “una persona dolce, gentile, ma anche un vero mangione, goloso: si arrabbiava quando gli portavamo i cannoli senza lo zucchero”, racconta a Rainews 24. “Non credo che potremo sostituire il personaggio con un altro attore, almeno io come regista non me la sento. Il Pasquano di Perracchio era perfetto, anche il rapporto con Zingaretti è difficilmente ripetibile. Vedremo quello che dirà Camilleri e proveremo a trovare una soluzione: magari mandare Pasquano in pensione… Ma una cosa è certa, non lo dimenticheremo facilmente: era un uomo che riempiva le giornate, il lavoro, i momenti di pausa. Spesso gli attori sono solo attori – conclude il regista – Perracchio era un grande uomo”. (Ansa)
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