Il sit-in davanti al Tribunale | Di Matteo: "Lottiamo ancora" - Live Sicilia

Il sit-in davanti al Tribunale | Di Matteo: “Lottiamo ancora”

All'appuntamento organizzato dalle Agende rosse ha parlato Salvatore Borsellino:"L'agenda rossa non verrà mai trovata".

L'anniversario di via d'amelio
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PALERMO – “La sentenza di ieri che riguarda Mori e Obinu non è sicuramente un passo avanti, ma siamo solo al primo grado di giudizio. Sono ottimista, proprio come scrisse mio fratello nella sua ultima lettera. Inizialmente non capivo a cosa si riferisse, ma la lettera continuava con un riferimento alle nuove generazione, quella che secondo Paolo ha più possibilitá di sapere la veritá perché più forte”, a dichiararlo, Salvatore Borsellino durante il sit in organizzato davanti al palazzo di giustizia in vista dell’anniversario della strage di via D’Amelio a cui hanno preso parte cittadini e componenti del movimento Agende Rosse nel pomeriggio.

“La nostra è una lotta continua -dice il pm Nino Di Matteo – lo dobbiamo a chi crede alla democrazia. Una lotta quotidiana per conoscere la veritá di quegli anni. Guai se la ricerca della verità si fermasse. In questi vent’anni si sono scoperti tanti elementi concreti. Ma ancora dobbiamo scoprire tanto dei mandanti e dei moventi delle stragi. Gli esecutori materiali sono stati quasi tutti finalmente individuati – ha proseguito – L’impegno dei magistrati di Palermo e Caltanissetta proseguirà nonostante tutto. E’ troppo importante per la democrazia di questo Paese fare di tutto per capire cosa è successo anche dopo le stragi”. Per il sostituto procuratore alla Dda di Palermo, tanti striscioni affissi dai comitati di tutta Italia. Un lungo applauso dei manifestanti ha accolto i pm della Procura di Palermo – oltre a Di Matteo anche Vittorio Teresi, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia – che hanno salutato il popolo delle Agende rosse che si dirigerà alla facoltà di giurisprudenza per il convegno organizzato da Antimafia Duemila.

“L’agenda rossa non verrà mai trovata – continua Salvo Borsellino – perché chi ce l’ha la usa per continuare il complotto di questa Repubblica, per fare i suoi ricatti incrociati attraverso i quali si possono spiegare dei fatti che altrimenti non avrebbero una motivazione”.


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