PALERMO – Una disavventura ha spento tutti i suoi sogni. Anzitutto quello di partire, poi quello di trovare un lavoro e cominciare una nuova vita. Isam aveva raccolto circa trecento euro in questi anni, frutto di lavoretti saltuari ed elemosina. Proprio con quei soldi voleva lasciare Palermo, andare magari in Germania e trovare un’occupazione. Ma è stato catapultato nuovamente nella disperazione e abbandonare la strada, ormai, è diventato per lui pura utopia.
Ha 45 anni, è di origini indiane. Da diversi anni nel capoluogo siciliano, ha trascorso gli ultimi mesi davanti all’istituto Nautico di corso Vittorio Emanuele. Un giaciglio dove si sono alternate la speranza e la paura, dove da due settimane a questa parte ha deciso di non mettere più piede. Credeva, infatti, fosse un posto sicuro, ma così non è stato. Da lì, infatti, qualcuno ha prelevato tutti i suoi abiti, i cartoni e il materasso sul quale dormiva.
Lo stesso in cui aveva creato una fessura dove nascondere, giorno dopo giorno, monete e banconote raccolte col sacrificio di chi si priva di un pezzo di pane per inseguire un sogno. Quello di dare una svolta alla propria esistenza per sfuggire alla disperazione. “Aveva messo insieme una piccola somma – racconta Giuseppe Li Vigni, presidente dell’associazione onlus “Gli Angeli della Notte” – e ci raccontava da tempo che avrebbe voluto raggiungere la Germania. Quindici giorni fa, durante una delle nostre missioni notturne, l’abbiamo visto disperato. Di pomeriggio aveva fatto un giro per chiedere l’elemosina, al suo ritorno ha trovato il suo angolo di marciapiede ripulito. Non sappiamo con certezza se siano stati gli operatori della raccolta rifiuti o ciò sia opera di qualche balordo, ma di certo per Isam si è trattato di una tragedia. Quei soldi rappresentavano tutto ciò che aveva”.
Il clochard adesso vive dalle parti della stazione centrale. Sono i volontari ad offrirgli cibo e vestiti. “Un destino duro anche per Isam – conclude Li Vigni – come se non bastassero già le aggressioni che purtroppo, in questi mesi, sono aumentate nei confronti di chi ha già perso tutto”.