"Il tesoro" dei monaci Benedettini |in mostra al Castello Ursino - Live Sicilia

“Il tesoro” dei monaci Benedettini |in mostra al Castello Ursino

Si potranno ammirare dipinti dall'immenso valore e anche il "sacro chiodo". LE FOTO 

"L'istinto della formica"
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CATANIA – L’istinto della formica, questo il titolo della mostra che aprirà domani i battenti al Castello Ursino e sarà aperta fino al 10 Ottobre. Curatrice e organizzatrice dell’esposizione Barbara Mancuso, professoressa all’università di Catania esperta ricercatrice di storia dell’arte moderna. “La mostra nasce da un’idea del Comune e dell’Assessorato ai saperi e alla bellezza condivisa, ma studiavamo la collezione da diversi anni all’università – dice Barbara Mancuso – tutte le raccolte moderne tra dipinti e oggetti dal medioevo in poi che facevano parte del museo di antichità del monastero di San Nicolò l’Arena. La collezione dei monaci Benedettini formava una pinacoteca che sorgeva dove ora vi è la biblioteca Ursino Recupero – continua Mancuso – 5 sale piene di dipinti e oggetti di grande valore artistico e storico, praticamente il museo dei Benedettini esistito dal 1740 fino all’800 e con la soppressione delle corporazioni religiose diventa comunale, nel 1868, fino ad arrivare al 1934 dove tutte le collezioni dei Benedettini vengono trasferite al Castello Ursino”.

“Ad ogni istante si riscontra in questa collezione, come in tutte quelle dei monaci, l’istinto della formica che raccoglie ed accumula, con la stessa passione, il pezzo di grano e l’inutile pezzo di legno: felice istinto questo, dal quale sono nate le prime collezioni”,  queste le parole di Dominique Vivant-Denon, futuro direttore del Louvre, nel 1779 dopo la sua visita al museo dei padri benedettini nel monastero di San Nicolò l’Arena.

Dalle terracotte alle maioliche, dai quadri su diversi supporti agli arredi di pregiata fattura e ancora bronzetti, armi, avori. Solo la recente analisi sull’identificazione delle opere ha consentito di definire la consistenza artistica dei quadri, che per la prima volta verranno esposti al Castello Ursino e dove spiccano i dipinti donati ai Benedettini da Donato Del Piano nel 1770 e primo nucleo della pinacoteca.

Si potranno ammirare “il profeta” di Ribera e “storie del buon Samaritano” del pittore Caravaggesco siracusano Mario Minniti, il ritratto di gentiluomo di Domenico Theothokopoulos detto El Greco geniale e visionario interprete del rinascimento mediterraneo e il San Gennaro olio su tela attribuito a Francesco Solimena e datato nel primo quarto del XVIII secolo, riammirare l’ultima cena di Luis De Morales.

All’ingresso della mostra, insieme ai ritratti dei monaci fondatori del museo benedettino anche il prezioso reliquiario del Santo Chiodo un manufatto di Saverio Corallo di oro sbalzato e incastonato con pietre preziose contenente la preziosa reliquia, tesoro, della Basilica Cattedrale di Sant’Agata.

Fu nel 1393 che Re Martino regalò ai monaci di San Nicolò l’Arena una reliquia, quella che lui portava sempre al collo, era uno dei chiodi con un pezzetto di legno della croce sulla quale venne suppliziato Gesù.

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