Il trionfo dei gattopardi - Live Sicilia

Il trionfo dei gattopardi

La notte lunga dello spoglio. Si va verso un probabile ballottaggio del mitologico Biancanelli. Il trionfo dei gattopardi etnei ha lasciato stecchiti tutti gli outsider. La "vecchia politica" è tornata di moda all'ombra del vulcano. Al termine della notte s'è fermata l'antipolitica.

 

 

 

CATANIA – Ore 22,00. I risultati che arrivano sono ancora incompleti, i dati ufficiali del comune dicono che solo 46 sezioni su 335 sono state scrutinate. Dati ufficiosi, ma non per questo sballati, dicono che la vittoria al primo turno di Enzo Bianco s’allontana. Ad ora, è accreditato d’un 50,8% il sindaco della primavera catanese ed il distacco con Stancanelli sembra incolmabile. Tuttavia, quello che bisogna rilevare non è la rincorsa senza fiato del sindaco uscente, ma il calo minimo e costante di Bianco.

La maggioranza relativa del 50,1% è ballerina. Sotto quella soglia questo primo turno è solo un antipasto elettorale, perché nel caso Stancanelli arrivasse al ballottaggio, per demeriti dell’avversario of course, le cose si farebbero più dure e soprattutto incerte. Solo la notte ci darà risposte. Le performance degli altri candidati alla poltrona della città etnea, sono invece più delineate, quello che ha raccolto l’affetto maggiore dei catenesi è l’outsider Maurizio Caserta, è lui il vero grillino e col suo 7,9% è la sorpresa vera, politici di razza, in discussioni ufficiose, lo davano intorno al 3% ed invece se si arrivasse davvero al ballottaggio, sarebbe il professore il vero ago della bilancia della politica etnea. Sorprendente, anche rispetto alle amministrative in continente la percentuale del M5S, i grillini, dopo aver passato un pomeriggio tra vino e patatine, si sono accorti d’essere stati votati solo dal 3,1% e la candidata Lidia Adorno s’è lamentata del ruolo dei mass media nella campagna elettorale.

Accuse rivolte a chi? Ricordiamo di passaggio e senza spirito polemico che la Adorno è stata la più ricercata dai cronisti. Percentuali da prefisso telefonico anche per Matteo Iannitti, esponente della sinistra barricadera, fermo all’1,8% e per il candidato con l’elmetto giallo D’Urso, che non supera lo 0,4%. Ad una prima analisi, è evidente che per quanto sia logorata e boccheggiante, la “vecchia politica” è ancora di moda; perché o vince Bianco al primo turno oppure il ballottaggio del candidato di fantasia Biancanelli diventerà realtà.

I gattopardi resistono in città e difatti la competizione è tra due vecchi arnesi della politica, politici che hanno saputo fare di necessità virtù, da un lato c’è chi ha resistito alla disfatta di quella che fu Alleanza Nazionale e dall’altro chi “vittima”, secondo la magistratura, degli scandali che hanno coinvolto la Margherita ed il suo tesoriere, è tornato sull’onda elettorale e per ora si è rivelato il surfista più bravo. L’unica cosa certa di questo voto all’ombra del vulcano, è che non c’è stata nessuna eruzione improvvisa. Tutto vecchio comare mia. Se la Sicilia e Catania nella fattispecie sono profezia di quello che poi capita in Italia, si può dire però una cosa e cioè che il tempo dell’antipolitica è giunto alla fine.


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