TRAPANI – Ormai è oltre un anno che a Trapani è vacante il posto di Procuratore. Il 4 maggio dello scorso anno, infatti, andava in pensione Alfredo Morvillo e ad aprile c’è stata la votazione della commissione incarichi del Consiglio superiore della magistratura. I tre candidati sono Gabriele Paci, Massimo Palmeri e Cuno Jakob Tarfusser: al Plenum il cerchio dovrebbe, tuttavia, restringersi ai primi due. Il sostituto procuratore generale milanese ha comunque preso un voto, come l’attuale procuratore di Enna che ha oggettivamente meno titoli, così come lo stesso facente funzioni di Caltanissetta. Palmeri, infatti, è di nove anni più anziano ricoprendo per ben 4 volte ruoli dirigenziali o semidirigenziali rispetto a Paci che, invece, ha al suo attivo il solo attuale ruolo per il pensionamento di Amedeo Bertone.
Ancora una volta, dunque, al Csm sembrano prevalere le logiche correntizie: in questo caso fra Area (corrente cui fa parte Paci e che voci di Palazzo dei Marescialli accreditano anche dell’influente appoggio di Nino Di Matteo tramite la sua Autonomia e Indipendenza) ed Unicost, piuttosto che gli stessi regolamenti per le nomine. Una figura, quella di Palmeri, che conosce bene le dinamiche investigative locali, essendo stato per tanti anni in servizio a Trapani e avendo ricoperto anche il ruolo di vicario e reggente. Potrebbe essere assai utile agli ispettori inviati dal ministro Cartabia per lo scandalo intercettazioni sulle Ong che ha travolto la procura trapanese.
Sul Csm, inoltre, si è letteralmente abbattuta la sentenza definitiva del giudice amministrativo sullo spinoso caso della designazione del procuratore di Roma che, accogliendo il ricorso di Marcello Viola (attuale procuratore generale di Firenze e già procuratore a Trapani), si è severamente pronunciato su imprescindibili principi che vanno seguiti nel conferimento delle nomine, peraltro traendoli dallo stesso COnsiglio superiore della magistratura nei regolamenti. Secondo la decisione del Consiglio di Stato il pregresso svolgimento, anche di fatto e in sedi diverse da quella messa in concorso, di funzioni direttive, deve sempre essere considerato (tanto più se l’incarico da conferire sia direttivo) in maniera prevalente rispetto al precedente esercizio di funzioni semidirettive. Assai probabile, quindi, con l’eventuale nomina di Paci, il ricorso al Tar da parte di Palmeri, verosimilmente con una decisione fotocopia
A Marsala, invece, si registra una situazione diametralmente opposta. Vincenzo Pantaleo, ormai alle soglie dei 70 anni, dunque prossimo alla pensione, lascia un ufficio che nel tempo non ha registrato nessun dissidio interno. Il 25 maggio sono scaduti i termini per le domande come procuratore capo. A presentarle dovrebbero essere stati gli stessi due principali magistrati in lizza per Trapani, Massimo Palmeri e Gabriele Paci. Con loro avrebbero presentato richiesta anche Franco Belvisi, da anni sostituto in via XXX Gennaio, oltre che l’attuale aggiunto di Reggio Calabria Gaetano Paci, il procuratore di Gela Fernando Asaro e la sostituta alla procura generale di Palermo Rita Fulantelli. Nella città lilibetana i tempi si prevedono più veloci rispetto al capoluogo con la nomina ai primissimi del 2022. A questo punto toccherà alla quinta Commissione, quella per il conferimento incarichi direttivi e semi-direttivi, esprimersi sulle candidature. Poi, il pronunciamento del Plenum.