MESSINA – L’autopsia non ha sciolto i dubbi sulle cause della morte di Ilaria Boemi: il medico legale Antonio Messina, nominato dalla Procura, non ha evidenziato la presenza di segni di violenza, di nessun genere. Il decesso potrebbe essere dovuto, ipotizzano gli investigatori, all’assunzione di ecstasy. Ma per avere certezze occorrerà attendere gli esiti degli esami tossicologici e istologici.
Quella dell’ingestione di ecstasy ‘cattiva’ pare essere la pista privilegiata dalla procura di Messina che coordina le indagini sul decesso della minorenne. Sarà l’autopsia a chiarire la causa della morte. “Se dovessimo trovare conferma a questa ipotesi – spiega il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita – avvieremo controlli anche con le altre procure che trattano casi analoghi per verificare se in Italia sta girando dell’ecstasy letale”.
La squadra mobile ha intanto identificato i due giovani che erano con Ilaria nel momento in cui ha perso i sensi e poi è morta sulla spiaggia del Ringo a Messina. Sono una minorenne, coetanea di Ilaria e un ragazzo maggiorenne. La polizia sta cercando di ricostruire con loro gli ultimi momenti della vita della giovane. I due sono sentiti, come persone informate dei fatti, dalla polizia di Stato su delega della Procura di Messina. Secondo quanto si è appreso sarebbero due amici della 16enne e non sarebbero stati loro a consegnare eventuali sostanze stupefacenti alla minorenne. Sarebbero fuggiti all’arrivo di persone per paura di essere coinvolti. La squadra mobile sta cercando di accertare se conoscono l’eventuale spacciatore che abbia venduto l’ecstasy alla ragazza.
Samantha Boemi, sorella di Ilaria, su facebook la ricorda commossa dopo aver postato una foto con lei quando erano piccole mano nella mano. “Siamo cresciute insieme, – scrive Samantha – io la sorella maggiore e tu quella minore. I primi bagnetti insieme, i primi giochi insieme, le prime risate insieme, le prime litigate insieme e a volte anche qualche bastonata. Poi crescendo le nostre strade si sono divise e tu non eri più la stessa, solo Dio sa quante volte mi facevo il sangue amaro a vederti con un piercing nuovo o con un nuovo colore di capelli ma allo stesso tempo rivedevo nei tuoi occhi la stessa bambina di un tempo desiderosa di affetto e di una mano di aiuto ed io non potró mai perdonarmi di non essere stata in grado di farlo, perchè io ero quella più grande e io dovevo dirti cosa era giusto e cosa no, che questa vita fa schifo e che non bisogna fidarsi delle persone, scusami”. ”Con le lacrime agli occhi – continua – mi ricordo come ti divertivi a dire: ‘io sono sua zia’ e anche se era la verità per me eri e resterai per sempre la mia sorellina minore”.