PALERMO – Il Consiglio di Giustizia amministrativa, con ordinanza n. 393/2014, ha accolto il ricorso cautelare in appello di Angelo Pizzuto, difeso dal prof. Avv. Gaetano Armao e dall’Avv. Tiziana Milana, contro il provvedimento del Presidente della Regione che lo aveva revocato da Presidente del parco delle Madonie. Il provvedimento e’ stato ritenuto illegittimo e la Regione pure condannata al pagamento delle spese processuali.
La pronuncia segue quella dello scorso dicembre quando il giudice amministrativo d’Appello aveva provveduto con analogo provvedimento sull’illegittima sospensione del Dr. Pizzuto dalle funzioni deliberata dalla Giunta regionale. Il Dr Pizzuto, infatti, era stato nominato presidente del parco delle Madonie con D.P.Reg. 362/ser.1/S.G. del 26 luglio 2012.
Ai primi di luglio scorso, a seguito di una conferenza stampa nella quale si denunziavano disfunzioni e spese per una missione regionale in Canada, il presidente della Regione annunciava pomposamente la rimozione del presidente del parco delle Madonie, ritenuto seduta stante responsabile di non meglio precisate iniziative volte alla ‘manciugghia’ (sic!).
Con inusitata tempestività la Giunta regionale adottava la delibera n.250 dell’11 luglio 2013 “Sospensione cautelare dell’incarico di Presidente dell’Ente Parco delle Madonie conferito al dott. Pizzuto Angelo e contestuale nomina nello stesso incarico dell’arch. Quirino Erasmo”, per l’appunto incentrata sulla ricordata trasferta in Canada, mentre il dott. Pizzuto sporgeva formale querela per contestare queste accuse infondate. La sospensione era stata così dichiarata illegittima dal CGA con l’ordinanza 13 dicembre 2013, n. 866.
Non paghi della sonora censura alla presidenza della Regione hanno ritenuto di provvedere, dopo un lungo e contorto procedimento, alla revoca della nomina del Presidente delle Madonie, con il decreto n. 76 del 2 aprile 2014, questa volta però abbandonando le infondate accuse sulle vicende del Canada e contestando, invece, presunte irregolarità gestionali.
Anche questa volta Pizzuto ha proposto ricorso contro gli illegittimi provvedimenti del Presidente della Regione ed anche in questo caso il TAR Sicilia, Palermo, Sez. I, in un primo momento, ha respinto la domanda cautelare sul provvedimento di sospensione dall’incarico, con un’ordinanza (535/2014) di cui il CGA non ha condiviso l’impianto motivazionale.
Anzi, con riguardo al provvedimento di revoca del Presidente della Regione il Giudice ha precisato che le “numerose criticità gestionali” che si sarebbero “evidenziate” nella “gestione amministrativa praticata dal Sig. Pizzuto” e che la farebbero “reputare … non conforme ai canoni previsti che disciplinano la corretta amministrazione dell’Ente e, quindi, incompatibile con la permanenza nell’incarico in questione” sono state “solo genericamente asserite dal provvedimento di revoca”. Mentre il richiamo dei precedenti atti procedimentali del decreto presidenziale include “anche quelli già sospesi da questo Consiglio con ordinanza 13 dicembre 2013, n. 866, che, in quanto tali, vanno invece considerati inefficaci”.
Insomma una bocciatura a tutto tondo dell’illegittima attività amministrativa di Palazzo d’Orleans, tanto da condannare l’amministrazione anche al pagamento delle spese. Adesso la questione della revoca torna al TAR per l’esame nel merito, ma nel frattempo il Presidente Pizzuto potrà riprendere la sua funzione.
“L’illegittima attività persecutoria nei confronti del Presidente del Parco delle Madonie e’ ormai dichiarata. Questa mattina stessa abbiamo comunicato l’ordinanza alla presidenza della Regione, all’Avvocatura dello Stato ed al Parco” – concludono i legali – “e da lunedì Pizzuto può tornare al lavoro. Abbiamo pure richiesto il pagamento della condanna alle spese e la trasmissione degli atti alla Procura della Corte dei conti. I provvedimenti della Presidenza reiteratamente ritenuti illegittimi evidenziano un’amministrazione regionale ormai allo sbando “.
“Una vicenda nella quale, da un anno, l’unico obiettivo era quello di eliminarmi da Presidente del Parco delle Madonie, senza guardare al merito delle questioni” commenta Pizzuto all’esito della pronuncia.