Immigrazione, a Catania un convegno sui “corridoi lavorativi”

Immigrazione, a Catania un convegno sui “corridoi lavorativi”

Si è svolto nella chiesa di Santa Chiara
SOLIDARIETÀ
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CATANIA – “Principi, parole e buone opere”. Sono queste le parole che racchiudono il senso più profondo del convegno “Ero straniero e mi avete accolto“. Si è svolto nella chiesa di Santa Chiara a Catania, promosso dal Consorzio Umana Solidarietà, da ALS – Associazione Lavoratori Stranieri MCL Sicilia, da MCL Sicilia e dalla Comunità di Sant’Egidio di Catania.

Al centro dell’incontro, aperto da Paolo Ragusa, presidente regionale ALS-MCL Sicilia e coordinatore del Consorzio Umana Solidarietà, i temi dell’integrazione lavorativa degli stranieri. Integrazione possibile attraverso “corridoi lavorativi”.

“Abbiamo avviato in Sicilia una prima sperimentazione dei corridoi lavorativi – spiega Paolo Ragusa- in collaborazione con l’UGTM (Union Générale des Travailleurs du Maroc – Unione Generale dei Lavoratori del Marocco) della provincia di Fez”. 

“Il 28 marzo scorso presso l’ARS (Assemblea Regionale Siciliana) è stato firmato il protocollo d’intesa che ha dato il via alla delineazione dei programmi di formazione professionale civico-linguistica che verranno sviluppati in Marocco. I lavoratori marocchini saranno formati nel loro paese di origine e poi verranno in Italia per svolgere l’attività lavorativa stagionale nell’ambito agricolo e tessile”.

Un’alternativa alle traversate del mare

“I corridoi lavoratori rappresentano una valida alternativa ad una pericolosa attraversata dal mare. L’economia italiana ha bisogno del lavoro straniero, un dato certificato dal ministero che nell’ultimo click day del mese di marzo ha registrato ben 690 mila domande di richiesta manodopera. Le aziende che intendono partecipare sono attualmente 3, ma il numero è in crescita”.

Saranno oltre 40 i lavoratori che verranno formati sul posto secondo i bisogni delle imprese e favorire nel contempo il loro ingresso regolare in Italia. “A questa iniziativa – conclude Ragusa – abbiamo voluto affiancare anche la piattaforma on-line Migrants Work, per mettere in contatto diretto lavoratori e aziende. I numeri ci stanno dando ragione: 72 aziende profilate e 1787 Lavoratori registrati sulla piattaforma”.

I beni confiscati per i centri

A dare i saluti istituzionali il viceprefetto aggiunto di Catania Nicolò Pappalardo e Viviana Lombardo, assessore alle Pari opportunità del Comune di Catania, che ha offerto un quadro delle politiche di integrazione attive e delle iniziative che il comune vuole intraprendere per facilitare questo processo.

“Pensiamo di destinare alcuni dei beni confiscati alla mafia a centri di accoglienza per minori – ha dichiarato – e stiamo programmando anche attività di assistenza legale e amministrativa per ottenere la documentazione come assistenza sociale e sanitaria e pensiamo di sensibilizzare i ragazzi delle scuole ai temi dell’accoglienza, comprensione e integrazione”.

Il vescovo: “Un mondo di fratelli”

Monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania, Presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, ha sottolineato l’importanza del bene comune: “Mi sento coinvolto in questo cammino, non può esserci pace senza solidarietà. Il Papa ci dice che “non siamo chiamati a costruire un mondo di soci, ma di fratelli con l’obiettivo di costruire insieme il bene comune”.

Tra il parterre di ospiti anche il vice sindaco di Bronte, Salvatore Pizzuto, e il responsabile regionale della Comunità di Sant’Egidio, Emiliano Abramo. “Alcuni giorni fà Marco Pagliazzo, presidente della Comunità Sant’Egidio – ha dichiarato Abramo – ha firmato a Roma un protocollo proprio sui corridoi lavorativi. Iniziative come queste  rappresentano la voglia di continuare a immergere le mani nel mar Mediterraneo, che ha visto troppe persone morire di speranza”.

Il progetto “Benvenuti a Catania”

Il progetto “Welcome to Catania” è stato presentato come esempio concreto di buona accoglienza, dimostrando come l’ospitalità possa evolvere in un percorso di integrazione lavorativa concreto e misurabile. In chiusura, Alfonso Luzzi, Presidente Generale MCL, ha ribadito l’impegno dell’MCL nell’appoggiare politiche di inclusione che riconoscano e valorizzino la diversità come risorsa fondamentale per lo sviluppo della società.

“Come cristiani, ogni volto di persona – ha spiegato -che incontriamo è quello di Cristo. Come cittadini italiani abbiamo invece dei doveri civici nei confronti degli altri”.


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