Imprenditore sparito, esami all'auto| La moglie: "Mi sento sola" - Live Sicilia

Imprenditore sparito, esami all’auto| La moglie: “Mi sento sola”

Domani la Scientifica di Palermo effettuerà gli esami irripetibili sulla Golf di proprietà di Aurelio Brugnano, trovata il giorno della sua scomparsa in una traversa di corso Calatafimi. La moglie racconta di essere ormai disperata: "Voleva aiutare qualcuno".

“Mi sento sola, i giorni e le settimane passano, ma di mio marito non c’è più alcuna notizia”. A parlare è Agusta Daolio, la moglie di Aurelio Brugnano, l’imprenditore 63enne di Partinico scomparso il 24 giugno. Quel giorno, era domenica, l’uomo l’ha salutata nella loro casa di Carini, dicendo di dovere andare a prendere dei documenti negli uffici della propria azienda, la Cardioline di piazza Poetessa Bonura, a Partinico, ma in realtà di Brugnano non c’è più stata traccia, se non la sua auto trovata in via Paruta, una traversa di corso Calatafimi a Palermo. E proprio su quella auto, una Volkswagen Golf, domani saranno effettuati gli esami irripetibili da parte della Scientifica: erano state trovate le chiavi ancora appese e i documenti del mezzo, un particolare che aveva fatto credere ai parenti, che Brugnano fosse stato rapito. Ma, secondo quanto racconta la moglie, nessuna telefonata sarebbe mai arrivata ai parenti per la richiesta di un riscatto:

“Dal giorno della scomparsa non è mai arrivata alcuna chiamata sospetta, almeno a me. Non so se i miei cognati ne hanno ricevuto e non mi dicono nulla per non farmi preoccupare. Io lo sono già abbastanza, anzi – precisa – sono disperata. In questo momento posso contare soltanto sull’appoggio dei miei figli, ma anche loro hanno una vita propria, non possono dedicarsi completamente a me. La verità è che vorrei di nuovo mio marito a casa. Mi manca da morire e adesso sono convinta più che mai che qualcuno gli abbia teso una trappola”. La signora Brugnano, infatti, parla dell’uomo come una persona estremamente disponibile ed altruista, nella quale riponeva un’estrema fiducia: “Era sempre disposto a dare una mano agli altri, per questo penso che quel giorno voleva sicuramente aiutare qualcuno, ma si è trovato ad avere a che fare con una situazione più grande di lui”. La squadra mobile intanto, procede con le ricerche. Al setaccio, anche le zone dell’entroterra.


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