"In 7 mesi la Formazione è ripartita | Ecco come cambieremo il settore" - Live Sicilia

“In 7 mesi la Formazione è ripartita | Ecco come cambieremo il settore”

L'assessore Lagalla: "I corsi? Stanno partendo. Dall'albo la maggior parte delle assunzioni"

PALERMO –  Giorni caldi per la Formazione professionale, tra polemiche sulle assunzioni, corsi ancora al palo e controlli nelle sedi degli enti. “Ma molte cose stanno migliorando”, assicura l’assessore alla Formazione Roberto Lagalla che nel frattempo deve occuparsi anche di scuola, le lezioni sono appena iniziate all’interno di aule spesso non in regola.

Cominciamo dal settore più travagliato, quello della formazione professionale. A che punto siamo? Quando partiranno i tanto attesi corsi?

“È un settore travagliato ma è un travaglio che volge alla fine o meglio è il travaglio che prelude le gioie del parto. Sono partiti i primi corsi, e sono in via di definizione i decreti per il finanziamento di nuove attività”.

Ma non sono mancate le polemiche sulle assunzioni.

“Il dipartimento sta verificando il rispetto delle norme del Collegato che prevedono in via prioritaria l’assunzione dei formatori iscritti all’albo. In sette mesi questo governo ha rimesso in piedi la formazione professionale e la sta facendo ripartire. Inoltre il 15 settembre proprio mentre iniziava la scuola sono iniziati i corsi di formazione per il rispetto dell’obbligo di frequenza scolastico. Credo che siano piccoli risultati che danno il senso di tutto il nostro lavoro”.

Lei ha inviato una nota agli enti di formazione proprio sul tema delle assunzioni, qual è il senso di quell’atto? Ribadite la linea del rigore?

“La nota intende semplicemente dire: ‘Correggete la vostra attività in autotutela’. L’atto è stato emanato con la volontà di ribadire il desiderio di una collaborazione da parte di tutti gli operatori della formazione per la tutela di chi ha diritto a ritornare al lavoro”.

Insomma, non si arriverà a sanzioni come la sospensione o il ritiro dell’accreditamento?

“Lo spirito della nota, e la speranza, è quella di evitare ogni evento sanzionatorio. Sanzioni che però non si possono escludere nel caso in cui dovessero esserci i presupposti”.

Ma il dato delle assunzioni reso pubblico era che su circa 1200 formatori assunti solo 400 circa erano iscritti all’albo.

“Si, è vero. Ma in questi ultimi giorni sia grazie ai procedimenti avviati dal dipartimento della Formazione sia per le azioni di autotutela attivate dagli enti di formazione registriamo l’inversione del dato. Circa il 60 per cento degli assunti appartiene infatti all’albo mentre la restante parte è stata assunta pescando all’esterno. Questo dato non è ancora definitivo. Inoltre, credo che gli amministrativi e i tutor saranno totalmente acquisiti da un albo composto anche da lavoratori che nel frattempo hanno deciso di cambiare impiego”.

Dopo alcuni anni di stop, caos e polemiche, magari alcuni formatori non sono più interessati a lavorare in questo settore…

“In effetti i formatori presenti nell’albo sono diminuiti. I dati delle selezioni e un censimento che avevamo precedentemente avviato testimoniano che molti formatori hanno preferito lavorare in un altro settore. Posso inoltre confermare che in alcune sedi periferiche degli enti dove i bandi erano riservati ai formatori dell’albo non si è presentato nessuno”.

Insomma, tutto risolto nella Formazione?

“Non bisogna pensare alla Formazione con una preoccupazione febbrile. In vista del riavvio dei corsi, c’è stato un accordo trilaterale fra l’amministrazione, gli enti e i sindacati e stiamo impiegando tutto il nostro impegno perché anche il settore della formazione professionale torni alla normalità. Alcuni corsi sono partiti ed ho ricevuto la lettera degli allievi che mi ringraziavano per gli esiti della nostra azione”.

La percentuale di decreti finanziati, però, è ancora bassa.

“Sì, è vero. Questo accade perché stiamo facendo i controlli ente per ente e perché stiamo verificando che la progettazione esecutiva stia rispettando le norme”.

Le ripeto, quando potranno partire allora tutti i corsi?

“Nel giro di pochi giorni saranno emessi ulteriori decreti ed entro la fine del mese di ottobre la maggior parte delle attività formative saranno attivate. Rimarranno fermi solo gli enti che durante la fase istruttoria non hanno rispettato le regole e quelli non classificati in posizioni utili nella graduatoria che dovranno eventualmente attendere lo scorrimento nel caso in cui alcuni progetti approvati non fossero infine finanziati”.

Poco fa lei parlava del dato secondo il quale una parte dei formatori iscritti all’albo ha preferito cambiare lavoro. Forse non sarebbe il caso di aggiornare l’albo come strumento?

“L’albo è di fatto aggiornato perché è ad esaurimento. Senza dubbio occorre immaginare una modifica della legge 24 del 1976”.

Una riforma della legge sulla formazione professionale?

“Una volta riavviata la macchina della Formazione con l’avviso 2, la necessità di cambiare si è fatta imprescindibile. La legge è superata e in alcune parti inapplicabile perché non prevede l’uso di risorse europee e non è idonea all’utilizzo dello strumento del Fondo sociale europeo. Dobbiamo immaginare una formazione moderna e flessibile capace di essere strumentale ai bisogni della produzione. Ci lavoreremo una volta che sarà approvata la legge sul diritto allo studio”.

Quali sono i contenuti che dovrebbero ispirare la riforma della Formazione professionale?

“Ancora è presto per dirlo. È naturale che ognuno abbia delle idee ma nella prospettiva di una riforma organica occorrerà sentire tutti gli attori del settore per elaborare delle linee guida a cui si ispiri la riforma”.

Ha accennato alla legge sul diritto allo Studio.

“La discussione all’Assemblea Regionale Siciliana è stata calendarizzata. Il governo è aperto al contributo costruttivo e propositivo di tutte le parti politiche per dotare la Sicilia di una legge su un diritto fondamentale come quello all’educazione e alla formazione. Abbiamo visto gli attori del settore già nella fase di redazione del progetto di legge e certamente anche durante la discussione ci sarà occasione per riascoltarli”.

E cosa prevede?

“La riforma verrà approvata come ‘legge quadro’ nel senso che raccoglie tutti gli strumenti per la tutela del diritto allo studio in tutte le fasce d’età, dalla fascia 0-6 anni fino all’università. È una legge che ribadisce i principi di universalità e merito e introduce nuovi elementi come quello che garantisce l’introduzione del tempo pieno a scuola in Sicilia”.

E le borse di studio?

“Non c’è bisogno che ricordi l’impegno che ha portato in sette mesi a un impennata delle borse di studio erogate. Per l’anno accademico 2018-2019 è in fase d’istruttoria la possibilità di utilizzare per le borse anche le risorse europee”.

Per concludere il ragionamento sui fronti attualmente aperti c’è il tema delle scuole sicure. Qual è il vostro impegno per metter in sicurezza gli edifici?

“Il primo impegno, assunto anche dal presidente Musumeci, è quello di erogare rapidamente le risorse per le opere inserite nel piano triennale. Inoltre stiamo eseguendo i controlli sulla criticità. L’obiettivo è che entro cinque anni gli studenti siciliani abbiano scuole più sicure e più moderne anche ad esempio attraverso la costruzione di mense e di strutture sportive”.

Con quali investimenti?

“Anzitutto con i 250 milioni del piano triennale e delle annualità connesse. Inoltre, stamattina il Ministero ha autorizzato ulteriori 77 milioni per 88 interventi che nei prossimi giorni verranno resi noti. Infine, il presidente Musumeci intende destinare all’edilizia scolastica attraverso la riprogrammazione dei fondi per il Patto per il Sud”.


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