PALERMO – Escalation di furti e rapine in città: a poco più di un mese dall’inizio dell’anno sono finiti nel mirino dei malviventi negozi, uffici postali, depositi, magazzini, garage, scuole. Un elenco che sembra non trovare fine e al quale si aggiungono le rapine ai passanti, senza alcuna differenza tra il centro e la periferia: i rapinatori entrano in azione a qualunque ora del giorno e della notte, non risparmiando i bar o i pub notturni, com’è successo sabato scorso all’interno della panineria Di Martino e al bar Ciro’s di via Leonardo da Vinci, dove un uomo ha fatto irruzione in entrambi i locali e dopo avere messo ko l’impiegato, è scappato con la cassa per poi essere arrestato.
Soltanto ieri, i furti messi a segno nella notte precedente e registrati dalla polizia sono stati sette, da quello avvenuto nel deposito dell’Amia di via Lanza di Scalea, a quello nell’androne di casa di un quindicenne, rapinato da due malviventi che l’hanno costretto a consegnare loro il suo giubbotto firmato, il casco e l’iPhone 5. Sembrerebbe essere quest’ultimo l’oggetto più ambito da ladri e rapinatori. Nello specifico, in città ci sarebbe una banda composta da una decina di giovani, alcuni dei quali minorenni, pronta ad agire senza alcuno scrupolo. La zona “preferita” dalla baby gang sarebbe quella tra la via Paolo Balsamo, dove si trovano i capolinea degli autobus regionali e la stazione centrale: la maggior parte delle loro vittime è infatti pendolare e studente, per questo la banda entra spesso in azione vicino ai pullman o si sposta nei pressi dell’università.
I giovani malviventi individuano il loro obiettivo, lo seguono per qualche metro, aspettano che estragga il telefono cellulare dalle tasche e passano all’azione, non pensandoci due volte a sferrare calci e pugni se la vittima reagisce. Un modus operandi già adottato da due ragazzi finiti in manette a dicembre dopo decine di denunce arrivate alla polizia. Si tratta di B.L, 15 anni ed L.N.A di 18, tutt’e due palermitani e all’epoca dei fatti entrambi minorenni.
Hanno dichiarato di volere vestire “griffato” di rubare nonostante non ne avessero bisogno: “Per noi è importante essere alla moda e frequentare i locali ‘in’ della città”, avrebbero detto agli agenti, che sono ancora a caccia dei complici. A collaborare ai colpi già messi a segno ci sarebbero infatti altri coetanei e non è escluso che la banda attualmente in azione tra le strade di Palermo non sia collegata ai due malviventi in erba già affidati a una comunità della provincia. Il numero delle rapine che mirano ad impossessarsi dell’iPhone della vittima, infatti, tende a lievitare. In quindici giorni sono quasi venti le segnalazioni raccolte dalla polizia.