CATANIA- “Sarà una grande occasione, anche di responsabilità, poter suonare per il nostro presidente e rendergli omaggio qui a Catania”. Lo ha detto oggi il maestro Gianluigi Gelmetti, il direttore ospite principale della nuova stagione del teatro Massimo Vincenzo Bellini commentando la notizia della presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella nella serata inaugurale che si terrà martedì 16 gennaio. Ed è davvero tanta l’attesa per l’apertura della nuova produzione artistica che vedrà in scena “La rondine” di Puccini, un allestimento dalla forte impronta innovativa, che da molti anni non viene rappresentato sul palco del teatro etneo. Gelmetti – attualmente considerato fra i maggiori direttori d’orchestra italiani e già impegnato nei più prestigiosi festival e teatri europei – ne firmerà anche la regia.
Oggi, in occasione della conferenza stampa di presentazione dello spettacolo, che si è svolta nel foyer del teatro alla presenza del sovrintendente del teatro Roberto Grossi, del direttore artistico Francesco Nicolosi e del sindaco Enzo Bianco, il direttore si è soffermato a lungo sull’opera, che è fra le meno conosciute al pubblico, e sulle sensazioni di trovarsi qui a Catania. “Questo è un teatro non ricco forse da un punto di vista economico, ma lo è di entusiasmo, amore e competenze. E’ fra i teatri più blasonati italiani, e da quando si entra per lavorare fino a quando si esce si sente forte un cuore che batte”. L’intero spettacolo verterà sull’edizione originale del 1917 che pone l’accento sulla libera determinazione della donna nel perseguire la propria realizzazione, una lettura lungamente meditata da Gianluigi Gelmetti. “La Rondine è una delle più belle di Puccini – ha spiegato – vicina come concezione al Trittico, altra opera compresa poco”. La rondine pucciniana è un’opera che lo stesso maesto definisce: “la più inquieta, ambigua, attuale e drammaturgicamente più avanzata di Puccini. Spero, prosegue, che sia davvero capita, perché ha una lunga storia. Puccini ha creato un’opera dal tenore femminista in un momento in cui regnava il maschilismo. Magda è una donna che vuole realizzare il suo sogno. Un’eroina come lei non fu certamente comprensibile a suo tempo. Adesso lo è, certamente”. La protagonista evocata dal titolo “La Rondine” è una ex-grisette che in un primo momento insegue il suo sogno d’amore per poi scegliere la via della libertà e dell’indipendenza ritornando nella sua dolce Parigi. “La mia concezione della regia vuole essere quanto più vera e obiettiva. Ringrazio il teatro e le maestranze che hanno lavorato a questa recita”, ha concluso Gelmetti.
Nel ruolo della seducente Magda debutterà il soprano Patrizia Ciofi assieme ad altre star del panorama operettistico internazionale, il tenore Giuseppe Filianoti, il soprano Angela Nisi, il tenore Andrea Giovannini e il baritono Marco Maracchioni.
“È la prima volta che avremo la presenza del presidente Mattarella, questo per noi è un grande segno d’incoraggiamento. Poi avremo un’opera eseguita da un maestro straordinario che siamo certi inciderà fortemente nel percorso da noi intrapreso di continuo innalzamento della qualità artistica di questo teatro” ha detto invece il sovrintendente Grossi che ha ribadito inoltre come “la scelta di Gelmetti -presa in sinergia con il Cda- di allestire “La rondine”, e di cui lo stesso direttore ne è peraltro un grande sostenitore, aiuti a far conoscere un’opera sconosciuta nell’ambito dell’opera pucciniana e realizzata solo due volte nella storia del Bellini”. L’ultima rappresentazione al Bellini risale infatti al 1991.
Grossi infine si sofferma sugli ultimi risultati conseguiti dal teatro, fra mille difficoltà. “Abbiamo chiuso l’ultima stagione con circa 5000 mila biglietti venduti, a dimostrazione che gli sforzi fatti finora vengono ripagati dal pubblico. Adesso ci auguriamo questo importante percorso abbia un proseguo. Siamo convinti che troverete nel meraviglioso cartellone il piacere dell’emozione e dell’arricchimento personale”, ha detto. E proprio di poche ore è inoltre la notizia del blocco dello sciopero inizialmente annunciato per oggi da parte dei lavoratori precari del teatro. “Ho incontrato i rappresentanti del sindacato Snalv-ConfSal e lunedì ci sarà uin incontro in prefettura”, ha spiegato infine Grossi.
E una riflessione sulle difficoltà vissute dall’ente catanese la fa il sindaco di Catania nella veste anche di presidente del Cda del teatro. “Questa città paga un prezzo troppo salato per non essere un capoluogo di Regione. Questo ha molto penalizzato il teatro Bellini di Catania. Ciò nonostante, per supplire a questa difficoltà, abbiamo sviluppato nel corso degli anni una qualità e quantità di produzione artistica pari a quella dei maggiori enti lirici nazionali. La partecipazione del Presidente della Repubblica alla serata inaugurale finisce con l’essere un preciso indicatore dell’alta considerazione in cui, in Italia, viene tenuto il Massimo catanese, prestigioso tempio della musica e della lirica, noto anche all’estero per le sue tournée”.
A entrare nel dettaglio del nuovo cartellone non poteva che essere il direttore artistico Nicolosi. “Con questa splendida quanto rara opera di Puccini si apre una stagione lirica all’insegna dei grandi titoli e delle grandi dive. Oltre a Puccini avremo celebri titoli di Bellini, Verdi, Giordano, Rossini e Čajkovskij con nuovi allestimenti e coproduzioni, anche una prima assoluta mondiale, La capinera di Mogol e Gianni Bella, ispirata a Verga, che concluderà la stagione: come dire quanto di meglio ha saputo dare il nostro Paese al mondo per ciò che riguarda la musica, il teatro e l’arte in generale”, ha concluso Nicolosi.