GELA (CALTANISSETTA) – Notte di fuoco, a Gela, dove in due attentanti incendiari sono state distrutte sette automobili tra cui quella di un esponente di spicco del movimento politico del “Megafono”, Enrico Vella, attuale commissario straordinario dell’Istituto case popolari (Iacp) di Caltanissetta, stretto collaboratore del governatore Rosario Crocetta, componente in particolare del suo ufficio di gabinetto alla Regione e già commissario dell’Ato rifiuti nisseno. La sua Audi “Q3” era parcheggiata sotto casa, in via Pozzillo, nella zona del villaggio Aldisio, accanto alla “Mini Couper” del fratello, alla Bmw di un fotografo e alla Fiat Punto di un giovane, quando, intorno alle due, sono state appiccate le fiamme poi domate dai vigili del fuoco. Il fumo che ha invaso la palazzina ha indotto gli inquilini ad abbandonare per qualche ora i propri alloggi. Gli stessi pompieri, poco prima delle 23, erano intervenuti in via Eritrea, nei pressi del liceo classico, per spegnere un altro maxi rogo nel quale stavano bruciando altre tre autovetture; Una Panda, una Dacia Sandero e una Renault Scenic. Su entrambi gli episodi indagano i carabinieri. Quasi certa la natura dolosa degli incendi. Enrico Vella ha dichiarato di non avere mai ricevuto minacce, intimidazioni o richieste di denaro, ma sospetta che il danneggiamento subito possa essere collegato alla campagna campagna elettorale di questi giorni.
“Cosa lega lo strano furto di foto in casa di Valeria Grasso all’incendio dell’automobile di Enrico Vella?” si chiede Crocetta. “Qualcuno vuole fermare l’azione antimafia dei mostri candidati? O peggio, la criminalità siciliana sta reagendo alle misure di monitoraggio di possibili infiltrazioni mafiose decise dal Ministro dell’interno e sollecitate dalla Presidenza della Regione?”. “Se qualcuno pensa di intimidirci – aggiunge – bloccare la nostra azione o la campagna elettorale dei nostri candidati, si sbaglia di grosso. Questi episodi per noi sono motivo per un maggiore impegno, per una un’azione più efficace ed incisiva. contro quella mala politica che utilizza metodi mafiosi per perseguire i propri obbiettivi”. “Ad Enrico – continua il presidente Crocetta – la mia fraterna solidarietà e condivisione. Non ci fermeranno”.