PALERMO – La partita adesso si gioca a Palermo, ma il caso Diciotti si arricchisce di un nuovo elemento che arriva da Agrigento dove la Procura ha ricevuto un esposto da parte della ong ‘Ciss – Cooperazione internazionale Sud Sud’. La notizia arriva nel giorno in cui la procura agrigentina trasmette ai colleghi del capoluogo il fascicolo d’indagine sul ministro dell’Interno Matteo Salvini e sul capo di gabinetto Matteo Piantedosi per i fatti accaduti a bordo della nave Diciotti: i due sono indagati per il trattenimento subito dai migranti soccorsi dalla nave della guardia costiera rimasta ormeggiata per giorni al porto di Catania in attesa delle decisioni del governo.
A portare gli atti del procedimento, che entro 15 giorni la Procura di Palermo dovrà trasmettere al tribunale dei ministri con eventuali richieste, anche istruttorie, è la guardia costiera a cui i pm agrigentini hanno delegato l’inchiesta. Cinque le ipotesi di reato per Salvini e Piantedosi: sequestro di persona a scopo di coazione, sequestro di persone, omissione di atti d’ufficio, abuso d’ufficio e arresto illegale. Nel fascicolo trasmesso alla Procura di Palermo, oltre ai verbali con le testimonianze dei funzionari del Viminale e degli ufficiali della guardia costiera sentiti, c’è la memoria dei pm che illustra gli aspetti tecnico-giuridici del caso.
L’esposto della ong, invece, punta ad “accertare la legittimità dell’operato dei soggetti coinvolti” nella catena di comando che portò allo stallo della Diciotti al porto di Catania. La ong – che ha in attivo diversi progetti di cooperazione internazionale con la Tunisia, Cuba e la Repubblica democratica del Congo – chiede ai magistrati di fare luce su chi sia stato a dare l’ordine di proibire lo sbarco dei migranti e di verificare se siano state rispettate delle procedure operative standard per le attività Sar in mare. L’esposto punta inoltre a capire se “il prolungato trattenimento a bordo dei migranti non abbia determinato, o contribuito a determinare, lesioni o malattie” a danno di questi. Tra le ipotesi avanzate da ‘Ciss – Cooperazione internazionale Sud Sud’, difesa dagli avvocati Giorgio Bisagna e Francesco Billetta, anche quella di “danno erariale” ce sarebbe stato causato dall’avere “distolto” la Diciotti e il suo equipaggio “dall’assolvimento della propria missione istituzionale”.
E intanto, Salvini torna a sfidare i magistrati: “Cinquanta pagine di accuse nei miei confronti, 5 reati contestati, 30 anni di carcere come pena massima. Di politici ladri, incapaci e codardi l’Italia ne ha avuti abbastanza. Contate su di me, io conto su di voi”, twitta il ministro dell’Interno rivolgendosi ai propri fan. “Voi pensate che io abbia paura e mi fermi? Mai”, aggiunge su Facebook. “So che in Italia ci sono tanti giudici liberi, onesti e imparziali, per me ‘prima gli Italiani’ significa difendere sicurezza e confini, anche mettendosi in gioco personalmente”.