Indagine al sindacato dei Regionali | 'Mala gestio', in 17 sotto inchiesta - Live Sicilia

Indagine al sindacato dei Regionali | ‘Mala gestio’, in 17 sotto inchiesta

Foto d'archivio

Ai vertici del Sadirs viene contestata un'appropriazione indebita da 500mila euro.

PALERMO – Autonomo il sindacato, autonoma la gestione delle finanze. Così sostiene la Procura della Repubblica di Palermo che indaga sui vertici del Sadirs, il “Sindacato Autonomo Dipendenti Regione Siciliana”. Sotto inchiesta per appropriazione indebita sono finite diciassette persone.

A cominciare dal segretario generale e tesoriere Fulvio Pantano. Gli è stato appena notificato l’avviso di conclusione delle indagini firmato dal procuratore aggiunto Claudio Corselli e dal sostituto Dario Scaletta che a breve chiederanno il rinvio a giudizio. L’inchiesta riguarda la gestione amministrativa del battagliero sindacato che rappresenta una grossa fetta dei 18 mila dipendenti regionali.

Negli anni 2011 e 2012 i vertici regionali – la sede del Sadirs si trova a Palermo – e delle varie province siciliane si sarebbero appropriati, a vario titolo, di una cifra che supera il mezzo milione di euro per rimborsi vari, spese di missione (tali sarebbero stati considerati anche gli spostamenti casa-lavoro), contratti di collaborazione, cene di gala, ristoranti, telefonini, bollette, libri e giornali.

Secondo i pm di Palermo, i soldi sarebbero serviti per coprire costi che nulla hanno a che vedere con l’attività sindacale. Nel corso delle verifiche degli investigatori sarebbe emerso l’assenza delle pezze d’appoggio contabili. Non c’erano neppure i contratti che giustificassero il pagamento dei collaboratori e gli affitti di alcuni locali.

Ecco i nomi: Fulvio Pantano, Francesco Madonia, Giuseppe Salerno, Antonino Drago, Benedetto Saputo, Francesco Pulizzi, Carmelo Raineri, Francesco Orlando, Anna Maria D’Arrigo, Sarina Messina, Giovanni Coco, Francesco Calabrese, Salvatore Guccione, Luca Crimi, Giuseppe Amato, Rosario Luca, Giuseppe Di Paola.

A Pantano, segretario generale e tesoriere, viene contestata un’appropriazione indebita di 206 mila euro, di cui 45 mila euro transitati con undici bonifici dal conto corrente del sindacato a quello personale. Il resto sono soldi spese per cene – anche di gala – alloggi, bollette telefoniche, compensi per collaboratori in assenza di contratti, libri, giornali, affitti di locali (per i quali non c’è alcun contratto). Pantano risponde in concorso di tutte le presunte appropriazioni indebite contestata agli altri indagati. Sarebbe stato lui a dare il via libera ai rimborsi. Queste le cifre: Madonia (segretario generale), 61 mila euro; Salerno (segretario generale), 41 mila euro; Drago (segretario generale), 59 mila euro; Saputo (segretario generale), 22 mila euro; Pulizzi (segretario provinciale di Trapani), 35 mila euro; Raineri (coordinatore regionale), 41 mila euro; Orlando (componente della segreteria regionale), 17 mila euro; D’Arrigo (segretario provinciale di Messina), 4 mila e 200 euro; Coco (segretario provinciale di Agrigento), 11 mila euro; Calabrese (componente della segreteria regionale), 8 mila euro; Guccione (componente della segreteria regionale), 10 mila euro; Messina (componente della segreteria di Messina), 8 mila euro; Crimi (componente della segreteria di Catania), 13 mila euro; Amato (coordinatore della segreteria regionale), 15 mila; Luca (segretario provinciale di Catania), 9 mila e 800 euro; Di Paola (coordinatore regionale), mille e 900 euro.

Adesso gli indagati avranno la possibilità di difendersi dalle contestazioni chiedendo di essere interrogati o presentando una memoria. 

 

 


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